Amore
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Cos’è l’amore platonico?

“Mi dispiace dirvelo ma tra voi è infinita”.

Nell’amore platonico sarebbe questa la frase migliore da dire. Perché il problema di fondo è l’assenza di senso di realtà in questa fantomatica relazione che, non avendo un inizio, non può avere neanche fine.

Si tratta di una forma d’amore subliminale che è nella testa e che esclude la dimensione fisica e sessuale.

La percezione è che, messi da parte corpo e passione, il sentimento cresca e diventi “superiore” a quello delle relazioni degli altri. A conti fatti, però, c’è poco di sentito e molto di pensato.

Quando il sentimento viene alimentato dalla testa, anziché dall’esperienza che si ha con l’altro a livello completo (intellettualmente, sessualmente, affettivamente), si creano turbolenze infinite. Ed ecco allora che l’amore platonico può assumere più sfumature: tutte accettabili per chi “lo concepisce”.

A volte è un amore verso un personaggio famoso, altre volte verso qualcuno di immaginario.

Altre volte è un amore non corrisposto che non vuole vedere il rifiuto dell’altro e travisa ogni suo messaggio di negazione. Altre volte ancora c’è un interesse reciproco ma non quell’attrazione fisica che fa "fare il salto" e lanciare verso l’altro. Che dire poi di quelle relazioni in cui uno dei due chiede all’altro di eliminare il sesso per ripristinare quell’intesa originaria di un tempo?

La via per radicare l’amore platonico nella realtà è ammettere di essere tra le nuvole e accettare quel che hai di fronte.

E poi muoverti di conseguenza. Se nella tua fantasia (o nella tua speranza!) stai vivendo una relazione irreale, è ora di svegliarti. Apri gli occhi e vedrai che anche il cuore si aprirà di conseguenza. Chiaramente nella realtà, con un amore “dal vivo”.

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