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Sexting e ricatti in rete: come prevenirli e difendersi

Evitare le condivisioni, controllare le piattaforme di salvataggio, fidarsi il meno possibile di altri utenti. Ecco come difendere la propria intimità dalla rete.

Evitare le condivisioni, controllare le piattaforme di salvataggio, fidarsi il meno possibile di altri utenti. Ecco come difendere la propria intimità dalla rete.

Un gioco, una svista, la voglia di vivere l’intimità in modo diverso. Filmandosi, facendosi selfie.

Che poi tanto “si fa per ridere”. Che poi tanto “chi vuoi che lo veda mai”.

Un salvataggio sul cloud sbagliato collegato ad altri dispositivi. La fiducia riposta in qualcuno di cui sarebbe stato meglio non fidarsi. Basta un click. Un invio. Un dare per scontato. E ci si ritrova subito in rete, in una rete non solo virtuale ma anche psicologica.

Una rete di bullismo, beffa, umiliazione. Dolore, sì: c’è anche questo. C'è soprattutto questo.

Il guaio più grande è che quella rete l’abbiamo alimentata noi e poi ci siamo rimaste impigliate. Vittime della nostra stessa ingenuità, di un modo di vedere la vita sessuale in modo semplice, provocatorio, spontaneo.

Tutelarsi dall’auto-danneggiarsi è fondamentale. Il sexting va preso “in tempo” e gestito nei modi giusti.

A iniziare dal salvataggio di eventuali video hard o foto: sempre accertarsi che non ci siano altri canali di “uscita” e collegamento. Poi le condivisioni: evitare gli estranei, la gente conosciuta nei flirt online e anche WhatsApp (meglio Snapchat che avvisa dei tentativi di salvataggio di altri utenti del proprio contenuto).

Ma se sbagliamo per distrazione, che si fa?

Il consiglio è arrivato direttamente dall’avvocato Guido Scorza, esperto di diritto digitale. Conviene a quel punto identificare gli indirizzi di pubblicazione dei contenuti, passare in rassegna i gestori delle piattaforme e segnalare quanto prima, per velocizzare i tempi di rimozione e intervento. Il cyberbullismo e la cattiveria di alcuni utenti non risparmiano nessuno. Solo conoscendo come muoversi nella rete diventa possibile combatterli. O, meglio ancora, prevenirli.

Foto @ Dan Race | Fotolia.com