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Cos'è il decluttering? il riordino che ti semplifica la vita

Cosa significa "decluttering": qual è l'origine e lo scopo di questa pratica, ormai molto diffusa, che aiuta a liberarsi dal superfluo.

Cosa significa "decluttering": qual è l'origine e lo scopo di questa pratica, ormai molto diffusa, che aiuta a liberarsi dal superfluo.

Decluttering  (da "clutter" disordine) è un termine inglese che significa “togliere quello che ingombra” e si riferisce ad un'attività ben precisa: quella di liberare dalla confusione, dal disordine, rimuovendo un ostacolo concreto al vivere bene.
In poche parole il decluttering offre una soluzione ad un problema di spazio. Come non amarlo per questo?

Non si può parlare di decluttering senza far riferimento allo space clearing, espressione coniata nel 1978 da Karen Kingston, esperta di Feng Shui, per descrivere “l'arte di purificare e consacrare le energie presenti negli edifici”, un rito potente grazie al quale agire su sporco, energia del proprietario precedente e disordine. Il decluttering, in particolare, prende di mira il disordine e aiuta a rimuovere gli ostacoli.

Anche se a fare decluttering hanno iniziato americani ed inglesi, l'esigenza di liberare gli spazi è comune a tutti. Le case sono sempre più ingombrate, gli spazi limitati, il tempo a disposizione molto ridotto e spesso di bassa qualità.
Fare decluttering diventa una necessità, una soluzione, un'attività liberatoria, in tutti i sensi. E' una pratica che mette in gioco oltre a tempo ed energie, anche le emozioni, per cui è importante partire consapevoli e preparati e chiarire a sé stessi le ragioni di quello che si sta facendo per procedere senza indugi.

Quali sono le premesse fondamentali del decluttering?

Chi decide di fare decluttering ha la necessità di alleggerire uno spazio per renderlo funzionale ai propri bisogni. Sicuramente ha di fronte un ambiente ingombrato da troppi oggetti che sono stati acquistati, conservati, mantenuti per anni, senza porsi mai le domande: "perché si trova qui"? "mi serve ancora"?

Se le possibili risposte sono: “mi è costato un occhio della testa”, “è praticamente nuovo”, “lo ho avuto in omaggio”, “è un regalo di un lontano parente” allora non è più il momento di conservare questi oggetti, che occupano uno spazio vitale, ne limitano l'uso, creano caos e disordine, rallentano le attività.

Quando si inizia a fare decluttering, è importante riservare un tempo a questa attività, un arco temporale che dovrà essere libero da altri impegni, altrimenti il rischio è quello di lasciare il lavoro a metà e rimanere con un senso di insoddisfazione. La programmazione in questo caso aiuta, si valuta la grandezza dello spazio su si deve intervenire e si esaminano gli oggetti sui quali è necessario lavorare.
L'ideale è concentrare la propria attenzione e riservare a questo progetto un po' di tempo, ma bastano anche 30 minuti per volta, ripetuti più volte, fino a completamento del lavoro; l'importante è perseguire l'obiettivo prefissato e farlo in un arco di tempo stabilito.

Credit foto ©Marek - Fotolia.com