Altri animali
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Le scimmie scoraggiano gli incroci sessuali cambiando i tratti facciali

Uno studio americano dimostra che le scimmie cambiano i tratti facciali per scoraggiare gli incroci sessuali tra specie simili. 

Uno studio americano dimostra che le scimmie cambiano i tratti facciali per scoraggiare gli incroci sessuali tra specie simili. 

Secondo un nuovo studio condotto dalla New York University e pubblicato sulla rivista Nature Communications le scimmie cambiano i tratti del volto, anche in maniera impercettibile all'occhio umano, per scoraggiare gli incroci sessuali tra specie simili.

Si tratta di una strategia adattativa sfruttata nel tempo dall'evoluzione naturale dei cercopitechi, gruppo al quale appartengono più di due dozzine di specie di scimmie indigene delle foreste dell'Africa centrale e occidentale.

Gli animali hanno modificato l'aspetto del proprio volto per essere distinguibili dalle altre specie analoghe, in particolare da quelle che si sovrappongono geograficamente.

La ricerca ha analizzato gli aspetti del volto dei cercopitechi, fotografandoli per un periodo di diciotto mesi in diversi contesti: nei giardini zoologici degli Stati Uniti, nel Regno Unito e in un santuario di fauna selvatica in Nigeria.

I cercopitechi sono scimmie caratterizzate da un muso poco pronunciato e da una lunga coda, vivono in gruppi nell'Africa subsahariana e sono arboricole, cioè si nutrono soprattutto di frutti.

Sono oltre millequattrocento gli scatti analizzati dalla tecnica Eigenface, impiegata nel campo del riconoscimento facciale automatico, per distinguere le caratteristiche dei primati.

I risultati hanno dimostrato che, come previsto, i modelli facciali delle scimmie si sono evoluti per diventare visivamente più distinguibili e ridurre il rischio di ibridazione tra le specie che condividono gli stessi habitat.

Foto © SeanPavonePhoto - Fotolia.com

Tipsby Dea

La tribù dei Cercopithecini

Con il termine "Cercopiteco" vengono denominate diverse scimmie del vecchio mondo della tribù dei Cercopithecini, che comprende 34 specie, raggruppate in 5 generi.