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Bump Mark, la biogelatina che indica la scadenza dei cibi

Inventata una biogelatina, composta di proteine, che indicherà la vera data di scadenza dei cibi aiutandoci a combattere lo spreco alimentare. 

Inventata una biogelatina, composta di proteine, che indicherà la vera data di scadenza dei cibi aiutandoci a combattere lo spreco alimentare. 

Secondo alcune persone le date di scadenza riportate sulle confezioni degli alimenti non sarebbero attendibili, spingendoci così a buttare via alimenti che in realtà sarebbero ancora buoni.

I dati relativi allo spreco di cibo inutilmente buttato sono impressionanti: di recente la Fao ha stimato in 1,4 miliardi di tonnellate la quantità di alimenti non consumati e gettati via, il che significa circa un terzo della produzione globale.

Ma d’ora in avanti potrebbe esserci un modo per evitare un inutile spreco di cibo grazie all’invenzione di una biogelatina.

Questa speciale gelatina bio-reattiva, chiamata Bump Mark, va posizionata all’esterno della confezione degli alimenti, sigillata in una pellicola di plastica, e si degrada con gli stessi tempi del cibo contenuto. In pratica quando questa gelatina si scioglie significa che l’alimento è scaduto ed è quindi possibile gettarlo tra i rifiuti.

L’idea è venuta a Solveiga Pakštaitė, che ha conseguito la laurea a Londra proprio con questo progetto e che ora sta chiedendo il brevetto oltre ad essere alla ricerca di partner con cui portare avanti l’invenzione.

La biogelatina, che ha già vinto un riconoscimento al James Dyson Award, è una proteina che si decompone alla stesso ritmo degli alimenti a base di proteine ma in programma c’è l’intento di sviluppare un equivalente a base di piante per i vegetariani e vegani.

Solveiga Pakštaitė spiega che la gelatina Bump Mark è semplicemente la copia di ciò che accade al cibo nella confezione ed è quindi molto più precisa di una data di scadenza stampata su un’etichetta.

Foto © gcpics - Fotolia.com

Tipsby Dea

Per i non vedenti

Bump Mark si rivela utile anche per i non vedenti che altrimenti non potrebbero conoscere la data di scadenza dei cibi.