Vivere eco
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Jeans vegan e non solo: la nuova frontiera della moda cruelty free

Dall’ortica al banano, passando per gli scarti delle arance: la moda vegan continua a sperimentare per realizzare tessuti totalmente cruelty free. 

Dall’ortica al banano, passando per gli scarti delle arance: la moda vegan continua a sperimentare per realizzare tessuti totalmente cruelty free. 

La nuova frontiera della moda vegan è rappresentata dai jeans cruelty free, creati in Abruzzo dall’azienda di abbigliamento Don The Fuller.

Dato che il numero di vegani e vegetariani è in continua crescita (in Italia rappresentano circa il 7% della popolazione), l’azienda in provincia di Teramo ha pensato bene di investire in questo settore, in un'ottica di crescente sensibilità animalista e ambientale.

I jeans abruzzesi vegani non contengono alcun inserto o accessorio in pelle o di origine animale e dunque sono 100% cruelty free.

La Don The Fuller non è la prima azienda a livello internazionale che produce jeans vegan e la moda dei capi d’abbigliamento completamente naturali e in tessuti vegetali è in continua espansione.

Sono tantissime le soluzioni per ottenere tessuti naturali e rigorosamente eco-friendly: un esempio di grande successo è la della start-up “Orange Fiber“, avviata da due ragazze siciliane che sono arrivate a mettere a punto una tecnologia che consente di ottenere tessuti dagli scarti di agrumi.

Non sono da meno le aziende statunitensi che utilizzano l’abaca, le tipiche fibre di banano prodotte a mano nelle Filippine, con cui realizzano stoffe resistenti e assorbenti.

Si è rivelato ugualmente efficace, per la produzione di nuovi filati, il caffè: dai suoi scarti si è potuto ricavare e brevettare un giubbotto idrorepellente che elimina anche i cattivi odori.

Con un apposito trattamento è stato possibile ottenere dalle fibre di ortica dei filati sottili, flessibili e morbidi, traspiranti come il lino e brillanti come la seta.

Altro esempio famoso è quello della Bionic Yarn, la start up newyorkese che è riuscita a ottenere un filato di alte prestazioni partendo dalla plastica riciclata. I risultati sono stati talmente incoraggianti che ha voluto partecipare al progetto, in qualità di designer, anche il famoso producer e cantante Pharrell Williams.

E poi, ancora, si sta investendo su alghe, canapa, soia e bambù: sono davvero tante le soluzioni che hanno portato a realizzare fibre resistenti per confezionare tessuti completamente vegan.

Foto www.abruzzolive.it

Tipsby Dea

Il tessuto Re:newcell

Il Royal Institute of Technology di Stoccolma ha presentato di recente il primo abito realizzato con il Re:newcell, il tessuto ricavato da materiali naturali a base di cellulosa.