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People’s Climate March, un milione di persone scende in piazza

Domenica 21 settembre si è tenuta in tutto il mondo la People’s Climate March, la più grande marcia per il clima della storia in difesa del clima. 

Domenica 21 settembre si è tenuta in tutto il mondo la People’s Climate March, la più grande marcia per il clima della storia in difesa del clima. 

Oltre un milione di persone nel mondo hanno marciato domenica 21 settembre 2014 partecipando alla People’s Climate March con l’obiettivo di difendere il pianeta e chiedere politiche economiche, energetiche e sociali a tutela del futuro del Pianeta.

La People’s Climate March, organizzata quest’anno per la prima volta, è stata indetta per sollecitare i Capi di stato, che parteciperanno al summit dell’Onu, ad attuare azioni immediate per il controllo del cambiamento climatico e per prendere le contromisure finora non attuate o inefficaci, contro il riscaldamento globale e per la riduzione dei gas serra.

Nel vertice che si terrà martedì 23 settembre, a New York, sono attesi più di 120 leader mondiali e diversi leader della finanza e civili: si discuterà di un nuovo trattato globale sul clima da stipulare entro la fine del 2015.

La giornata, celebrata in 166 Paesi con oltre 3000 manifestazioni organizzate, ha visto aderire molte città del mondo come Rio de Janeiro, Londra, Roma e Lagos in Nigeria: solo a New York erano in 300mila, un milione in tutte le piazze del mondo.

A Londra sono scese in piazza 40 mila persone: tra di loro l'attrice Emma Thompson e la star della musica Peter Gabriel. A Melbourne, in Australia, in 10 mila hanno chiesto al premier di cambiare rotta e di difendere l'atmosfera.

Per le vie della Grande Mela, insieme alle associazioni di ambientalisti e a diversi rappresentanti delle tribù di nativi americani nei loro vestiti tradizionali per ricordare il loro legame con la terra, ha sfilato anche Leonardo Di Caprio recentemente nominato dal Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon “messaggero della pace” in vista del vertice sul clima.

L’attore americano, che da anni ha dato vita alla Fondazione Leonardo DiCaprio in difesa delle aree del pianeta ancora rimaste selvagge, parlando ai giornalisti ha detto che quello di cui è stato investito dal numero uno dell’Onu è un compito difficile e ha aggiunto: «Siamo a un punto di svolta nella storia stiamo assistendo a rapidi cambiamenti climatici di cui ci viene data notizia ogni settimana».
 

Tipsby Dea

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