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Come stanno i bambini italiani. Libro bianco - Seconda parte

Seconda parte dedicata al primo Libro Bianco sulla salute dei bambini, realizzato dalla Società Italiana di Pediatria, insieme all'Osservatorio sulla salute. Tanti buoni risultati, ma anche tante cose ancora da fare.

Seconda parte dedicata al primo Libro Bianco sulla salute dei bambini, realizzato dalla Società Italiana di Pediatria, insieme all'Osservatorio sulla salute. Tanti buoni risultati, ma anche tante cose ancora da fare.

Come abbiamo visto nella prima parte del nostro approfondimento sul primo Libro bianco sulla salute dei bambini italiani, (la trovate qui), i bambini italiani in generale stanno bene, meglio che in passato per alcuni aspetti.

Ma dall'osservazione emergono anche alcuni dati, che gli esperti considerano importanti e sui quali intervenire.

Comportamenti trasgressivi

In aumento i comportamenti trasgressivi che mettono a rischio la salute, come ad esempio il vizio del fumo.

  • Nel 2010 i giovani fumatori, tra i 15 e i 24 anni erano il 21%. Lo studio ha rivelato che, mentre in alcune regioni si è vista una leggera diminuzione, ci sono regioni in cui invece l'incremento è molto consistente.

Altrettanto allarmante il dato che emerge rispetto al consumo di alcolici.

  • Giovani tra i 18 e i 19 anni che assumono alcol sono circa il 76%. Ma tra questi, il 22% beve in modo smodato, cioè senza moderazione, bevendo quantità eccessive di alcolici e superalcolici. L'11% sono donne.

Utilizzo del computer e di internet

Ormai diffuso in modo generalizzato, il computer e la navigazione in rete, fanno parte del quotidiano di bambini e ragazzi.

  • Tra questi, sono i maschi ad essere maggiormente in rete con una percentuale dell'85%, anche se solo il 48% ha una frequenza quotidiana in internet nella fascia d'età tra i 18 e 19 anni.
  • Il dato delle femminucce è sostanzialmente uguale, con un 82%.

A questo proposito, il Prof. Ugazio (coordinatore del Dipartimento di Medicina Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma)  ha sottolineato:

"Da noi mediamente i bambini iniziano a usare il web a 9 anni contro una media europea di 7 anni. E da questo ritardo insorgono i pericoli perché non ci si può difendere da quello che non si conosce e i bimbi di fronte alle insidie del web sono ancora più indifesi se genitori e insegnanti sono a loro volta a digiuno di internet e dei suoi possibili pericoli."

I Vaccini

In aumento soprattutto a nord, malattie come Morbillo e Varicella

  • Per il morbillo è disponibile un vaccino sotto forma di complesso vaccinale anti-Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) raccomandato dal Ministero della Salute. Il Piano Nazionale per l’eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita 2010-2015 pone come obiettivo il raggiungimento della copertura vaccinale del 95%. Nel nostro Paese la copertura vaccinale è migliorata nel tempo, ma non ha ancora raggiunto i livelli raccomandati che bloccherebbero la trasmissione endemica della malattia.

L'assistenza sanitaria

L'assistenza pediatrica complessivamente è buona, in alcuni casi eccellente,  ma si può fare molto di piu'.

  • L'organizzazione dei reparti neonatali va migliorata, soprattutto al sud
  • Disomogenea l'assistenza pediatrica negli ospedali. Troppi i bambini che ancora 'migrano' verso Nord per cercare un'assistenza adeguata
  • Assistenza ospedaliera specifica per gli adolescenti ancora assente

I pediatri

Oggi i bambini italiani possono contare ancora su una fitta rete di pediatri sul territorio, ma ancora insufficienti rispetto alla richiesta.  

Dal 2015 poi, quelli disponibili su tutto il territorio diminuiranno, perché molti andranno in pensione e non ci sarà un adeguato turn over.

La popolazione pediatrica, che è stata osservata dai pediatri della Società Italiana di Pediatria, insieme all'Osservatorio sulla salute, per realizzare il Libro bianco, è stato un campione distribuito su tutto il territorio italiano,  da zero a 18 anni.

Infatti, fino ad oggi anche gli adolescenti, fino a 17 anni possono continuare ad essere curati dal medico pediatra.

  • E proprio su questo punto si innesta un discussione in corso in questi giorni circa la proposta del Governo attuale, di ridurre l'età pediatrica a 7 anni, facendo in modo che i bambini, dagli 8 anni in poi, siano seguiti dai medici di famiglia.

Una proposta che la SIP non condivide affatto. (per approfondimenti leggi qui)

Dettagli e informazioni :

Società Italiana di Pediatria

Osservatorio sulla salute