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Giornata Mondiale del Libro: la lettura secondo Nicola Lagioia

Il primo lavoro nell'editoria a 24 anni, quattro romanzi, un premio Strega e ora la direzione del Salone del Libro di Torino: ecco cos'è il libro e la lettura per Nicola Lagioia,

Il primo lavoro nell'editoria a 24 anni, quattro romanzi, un premio Strega e ora la direzione del Salone del Libro di Torino: ecco cos'è il libro e la lettura per Nicola Lagioia,

Alla vigilia del suo primo Salone Internazionale del Libro di Torino da direttore, Nicola Lagioia parla velocissimo, come uno studente all'esame di maturità, emozionato, convinto che l'appuntamento più importante dell'anno per il mondo dell'editoria – il trentesimo dalla sua prima edizione – sia davvero a una svolta. Il tema di quest'anno è “Oltre il confine”. Sulla locandina, un libro che scavalca un muro, “un'immagine che va ben oltre – anch'essa – il semplice universo editoriale, che ci parla di Donald Trump e di un'Europa non più così libera come credevamo”. Dal 18 al 22 maggio Lagioia, 44 anni e un premio Strega vinto col romanzo “La ferocia”, sarà lì, in trincea, a difendere un appuntamento conteso con Milano e la manifestazione gemella Tempo di Libri. Oggetto del contendere: i lettori. Ma come si conquistano? Come si può convincere la gente a leggere? E, soprattutto, cos'è oggi a lettura?

In occasione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore, celebrata il 23 aprile, abbiamo fatto qualche domanda a Nicola Lagioia.

La lettura uno dei pochi modi che si hanno per spalancare una sorta di terzo occhio – spiega – per crearsi un senso in più con cui comprendere il mondo. Leggere libri significa potenziare il proprio apparato percettivo, per decifrare il mondo in modo diverso”.

I lettori di tutto il mondo si radunano nelle fiere per incontrare i propri scrittori preferiti. Un tempo, quando Amazon era solo un'idea, il Salone del Libro era anche l'unica occasione di trovare in un posto solo tutti i libri pubblicati in Italia. Lagioia lo ricorda bene.

Il 1997 è stato l'anno del mio primo Salone da visitatore – racconta. - Fresco di laurea in Giurisprudenza a Bari, ero lì perché volevo che nel mio futuro ci fossero i libri. Ho consegnato il mio curriculum agli stand e quell'anno ho trovato il mio primo lavoro in questo campo”.

Ora Lagioia è a Torino. Dopo aver vissuto un anno intenso grazie alla vittoria del premio Strega, “speravo di mettermi un po' tranquillo e godermi i diritti d'autore”. E invece è arrivata la chiamata in un momento molto delicato nella storia del Salone, che si prepara ad affrontare la concorrenza di “Tempo di Libri” che si terrà dal 19 al 23 aprile. “Quest'anno siamo partiti con delle premesse complicate, ma abbiamo scoperto che ci saranno più editori rispetto all'anno scorso, con più metri quadrati a disposizione. Una vera prova di bibliodiversità”.

Ci sarà il Salone del Libro – tanti editori e tanti incontri come quelli con Daniel Pennac – e ci sarà un Fuorisalone: “Dopo le 20 la manifestazione si sposterà ai quattro angoli della città, in un tripudio di reading, concerti ed eventi”.

Ma il Salone è ancora un modo per avvicinare chi non legge ai libri?Chi non legge si priva di uno dei più grandi piaceri della vita, ma io non voglio dare alcun consiglio a chi sceglie di non farlo. Chi si è avvicinato ai libri, ha fatto un grande incontro nella vita. I lettori trovano da sé i libri che amano. Certo, ci devono essere librerie in cui perdersi, così come un Salone dove perdersi. Ma se si pensa che Marcel Proust – uno degli scrittori che amo di più insieme a Beppe Fenoglio e Roberto Bolaño – sia troppo difficile, non bisogna leggerlo per forza. Mettere il bello a disposizione della gente, invece è importante. E questa, con il Salone, è la nostra missione”.