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Perché dovreste guardare La Forma dell'Acqua

Il film di Guillermo Del Toro nel 2018 è stato premiato con quattro premi dell'Academy Awards e se non sapete perché, non lo avete visto. Tutti i motivi per cui dovreste guardarlo.

Il film di Guillermo Del Toro nel 2018 è stato premiato con quattro premi dell'Academy Awards e se non sapete perché, non lo avete visto. Tutti i motivi per cui dovreste guardarlo.

«Sin da bambino sono sempre stato fedele ai mostri. Sono stato salvato e assolto da loro. Perché i mostri in cui credo sono i santini delle nostre preziose imperfezioni». Con queste parole Guillermo Del Toro ha spiegato la scelta di mettere un mostro marino al centro del suo pluripremiato film La Forma dell'Acqua. Dopo aver conquistato la Mostra del Cinema di Venezia e fatto razzia di premi in tutto il mondo, nel suo discorso di accettazione del premio come Miglior regista agli Oscar 2018, il cineasta messicano ha spiegato l'importanza dei mostri nella sua vita, una vita di immigrato che vuole continuare a «cancellare le linee di confine».

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Ma al di là del messaggio politico nemmeno tanto velato, La Forma dell'Acqua va visto. Dopo aver conquistato l'Academy che lo ha premiato con quattro premi Oscar su tredici nomination, ecco perché guardare il film per chi ama il cinema e le favole.

Premessa: il livello cinematografico dei film candidati agli Oscar 2018 era altissimo. Fra Dunkirk, Chiamami col tuo nome, Get Out e Lady Bird, la scelta per il titolo da incoronare come Miglior film o Miglior regia era davvero ardua. Gulliermone ha sbaragliato i suoi concorrenti in queste due categorie con un'arma semplice e potente: l'amore.

Infatti, benché anche il film di Luca Guadagnino fosse una storia d'amore La Forma dell'Acqua ribadisce una verità assoluta: l'amore libera dalle catene (quelle del mostro), fa cambiare le persone (che dall'essere mute possono anche cantare), smuove i cuori impavidi (che aiutano gli amici a commettere un crimine federale).

La trama è, citando lo stesso Del Toro, «assurda e assurdamente semplice». Anni Sessanta, Guerra fredda. Una strana creatura anfibia, un vero e proprio uomo-pesce, viene portata in un segretissimo laboratorio governativo dove il cattivo di turno vuole ucciderlo e studiarlo. Considerato un arma da sottrarre ai russi, questa specie di 007 si diverte a torturare il mostro marino. Fino a che una semplice donna delle pulizie entra in quel laboratorio e, mangiando uova sode, si innamora dell’uomo-pesce.

Oltre la storia ci sono altri due elementi che affascinano gli spettatori: la colonna sonora e le scenografie. Premiato per entrambe le categorie, La Forma dell'acqua regala musiche da sogno, composte da Alexandre Desplat (The Imitation Game). Il tema The Shape of Water vi farà sognare.

Per le scenografie, firmate da Jeff Melvin, Paul Denham Austerberry e Shane Vieau, avete mai immaginato una scena d'amore in una stanza piena d'acqua, resa con così tanti particolari precisi e magici? Si ha quasi la sensazione di vivere ne Il Favoloso Mondo di Amélie acquatico.

Infine, uno dei motivi del successo de La Forma dell'Acqua è il suo regista. Abbiamo imparato ad amare Guillermo Del Toro per Hellboy, Il labirinto del fauno e Pacific Rim. Sempre mostri, poco amore, ma sempre tanta originalità. Per preparare i personaggi di questo film, ha creato pagine e pagine per ognuno di loro per poi darle agli attori e dicendo che potevano anche fregarsene e creare loro storie alternative per «trovare il proprio personaggio».

Del Toro lo ha definito il suo film più personale: per crearlo si è ispirato per anni ai suoi incubi di ragazzo. Per farlo ci sono voluti solo 19,3 milioni di euro, che per un film di fantascienza sono molto pochi.

Una chicca che è anche un po' uno spoiler. Alla fine del film c'è una poesia meravigliosa che dà senso al titolo del film. Questa citazione è rispuntata nella mente di Del Toro anni dopo averla letta in un libro di poesie islamiche. Ma la verità è che quei versi sono di San Simeone. Il titolo è "Eros divino" ed è contenuto nel volume Il nuovo teologo. Non vi resta che vederlo, arrivare alla fine e scoprire quanto è bella la forma dell'acqua.