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L'Isola del Diavolo: un paradiso naturale

L'Asinara, una meraviglia dal passato infernale

L'Asinara, una meraviglia dal passato infernale

L’Asinara ha avuto una situazione storica, ambientale e giuridica molto particolare, che ha permesso la conservazione dell’habitat naturale. Chiamata Herculis insula dai romani, nelle antiche carte marinare compariva col nome di Sinuaria, con riferimento alle insenature che ne facilitano l’approdo. Nel Medioevo ospitò un monastero camaldolese e nel 1884 il territorio fu espropriato dallo Stato. L’isola è stata prima una stazione sanitaria di quarantena e poi un luogo di pena, prigione di guerra e carcere di massima sicurezza negli anni Settanta del Novecento, guadagnandosi l’appellativo di Isola del Diavolo. Questo isolamento ha consentito la conservazione di paesaggi vegetali assai compositi e la sopravvivenza di rarità faunistiche, rendendola una zona unica e di valore inestimabile, che nel 1997 è stata dichiarata area protetta.

Il Parco Nazionale dell’Asinara interessa una superficie di 5200 ettari entro cui si sviluppa la curiosa forma dell’isola, arcuata verso l’interno dell’omonimo golfo, in provincia di Sassari. È formata da quattro gruppi collinari, collegati tra loro da tre istmi ed è attraversata da un’estremità all’altra da una sola strada lunga 23 km. La costa orientale e quella occidentale sono piuttosto diverse: la prima è caratterizzata da dolci insenature, mentre la seconda si presenta frastagliata e più selvaggia.

Il parco presenta tre punti di particolare interesse. Uno è l’area di Fornelli, dove si trova l’ex carcere dell’isola, una costruzione di forma quadrangolare, più volte modificata rispetto alla struttura originaria, della seconda metà dell’Ottocento. I giardini vicino all’ingresso principale, con aiuole sagomate, sono stati realizzati dai detenuti all’inizio degli anni Ottanta. Un altro luogo interessante è il sanatorio, che doveva accogliere gli equipaggi delle navi colpite da malattie infettive, e si trova nella località conosciuta come La Reale, a nord della baia omonima. L’edificio ospitava anche i reali di Savoia durante le loro visite sull’isola. Il terzo luogo che vale la pena di vedere è il villaggio di Cala d'Oliva, un piccolo paese costiero con basse case bianche. In questa zona si trovano anche edifici più grandi, legati alle attività del vecchio carcere.

L’isola riveste importanza a livello internazionale per la riproduzione della fauna selvatica, annoverando specie rare e in via di estinzione. Passeggiando nel parco si possono incontrare specie importanti da un punto di vista naturalistico come il muflone, il cervo sardo, la foca monaca e il falco pescatore. Il nome dell’isola deriva dalla presenza dell’asino albino, caratterizzato dal mantello bianco e dalle dimensioni ridotte. Fra le entità endemiche possono essere ricordate la luscengola, un rettile squamato, la lepre sarda e la crocidura rossiccia, piccoli roditori. L’uccello delle tempeste, il gabbiano corso e la sterna comune sono considerate specie vulnerabili.

Le acque che circondano l’Asinara sono trasparenti, decisamente poco inquinate e costituiscono un elemento di particolare pregio e di interesse scientifico, tanto da essere nominate Area Marina Protetta.

All’interno del parco, in località Porto Torres, sono dislocati alcuni centri di visita che approfondiscono un particolare aspetto della natura della zona, come quello dedicato al mare o al recupero delle tartarughe marine.

Per conoscere a fondo l’area protetta bisogna percorrere i sentieri tematici che si snodano lungo mulattiere, strade sterrate o percorsi utilizzati in passato dai pastori. Per chi non ha voglia di camminare è possibile fare un giro del parco in bus, con un trenino gommato, in fuoristrada, a cavallo o in bici. Per gli amanti della pesca si può assistere alle operazioni che i pescatori locali compiono giornalmente facendo un’escursione in loro compagnia, partendo dal porto di Stintino e navigando nelle acque dell’Area Marina Protetta.

Parco Nazionale dell'Asinara
via Iosto, 7 - 07046 Porto Torres (SS)
www.parcoasinara.org