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Un angolo di paradiso

Sulle orme del re alla ricerca di vere e proprie emozioni

Sulle orme del re alla ricerca di vere e proprie emozioni

Avete mai desiderato camminare tra le nuvole, osservando le cime innevate alla ricerca di stambecchi, aquile e marmotte? Ecco il posto giusto per voi… Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è il primo istituito in Italia, risale al 1922 e interessa 71.043 ettari tra Valle d'Aosta e Piemonte. Il parco nacque per gestire la più grande e utilizzata riserva di caccia reale, costituita alla metà dell’Ottocento per proteggere lo stambecco dall’estinzione e poi ceduta dai Savoia allo Stato nel 1920. Vittorio Emanuele II, il re cacciatore, si muoveva con il suo seguito lungo le strade di caccia, mulattiere a volte carrabili, che percorrono tutto il territorio in quota e che oggi sono state in parte riadattate. Un'antica strada che il re percorreva in carrozza sale nel bosco di abeti rossi e larici fino alla più famosa casa di caccia, quella di Orvieille. Il pianoro dove sorgeva la casa, vicino a quella oggi sede dei guardaparco, e il bellissimo Lago Djouan, più sopra, costituiscono belvedere naturali sui ghiacciai e le vette del gruppo del Gran Paradiso. Si tratta quindi di un’area protetta nata prevalentemente per gestire la tutela e la valorizzazione del patrimonio faunistico, che oggi è straordinario data la lunga salvaguardia: il parco ha compiuto novant’anni!

La zona abbraccia un vasto territorio di alte montagne, fra gli 800 metri dei fondovalle e i 4061 metri della vetta del Gran Paradiso, modellate da grandi ghiacciai e torrenti che hanno creato le vallate attuali: Valle Soana, Valle Orco, Val di Cogne, Valle di Rhêmes e Valsavarenche.

Il simbolo del parco è lo stambecco, che non è difficile da osservare nei prati alpini: il Gran Piano e le aree circostanti sono la meta ideale per chi desideri osservare branchi di camosci e stambecchi al pascolo. Un altro animale che si incontra sicuramente facendo una passeggiata è la marmotta, che scava gallerie con le sue unghie. Il gradito ritorno del gipeto, che era scomparso dal parco nel 1912, è avvenuto grazie a un progetto di reintroduzione internazionale. Non può mancare l’aquila reale, che nidifica nella zona protetta.

Il parco non è solo natura ma anche cultura: si può visitare l’Ecomuseo del rame, dove seguire le antiche fasi del processo di lavorazione del metallo secondo le tecniche siderurgiche del periodo pre-industriale, quando gli altiforni funzionavano a carbone di legna e l'energia per il movimento dei macchinari era ad acqua. Per chi non vuole fare passeggiate troppo impegnative ma desidera vedere la flora montana c’è il Giardino Botanico Alpino Paradisia, a Cogne, che offre due itinerari botanici da percorrere.

Gli amanti dello sport e dell’avventura possono effettuare escursioni con le ciaspole, in compagnia delle guide ufficiali, trekking naturalistici di più giorni oppure affrontare percorsi a cavallo. L'escursione che porta da Valnontey al rifugio Vittorio Sella è la più frequentata del parco. Nei pressi del vicino Lago del Lauson non è difficile avvicinare gli stambecchi. Da non perdere la bella traversata ai casolari dell'Herbetet con magnifici scorci sui ghiacciai della testata della valle. Villaggi e alpeggi raccontano la storia di queste terre, di popoli che hanno vissuto in maniera autosufficiente su queste montagne. Le abitazioni del versante piemontese sono costruite interamente di pietra, mentre sul versante aostano si affianca il legno.

Le vallate alpine piemontesi e valdostane presentano una notevole quantità di prodotti e piatti tipici, che è possibile gustare. In Piemonte troviamo tra i formaggi la toma di vacca, tra gli insaccati il famoso salame di patate e i dolci.

In Valle d'Aosta troviamo la fontina e il fromadzo come formaggi; tra i salumi la mocetta (pezzi interi di carne di manzo immersi in sale e aromi e successivamente essiccati e stagionati), e il boudin (salamella a base di barbabietola); tra i dolci le tegole, i torcetti al burro e il mecoulin, pane all'uvetta tipico di Cogne. Le condizioni climatiche estreme permettono la produzione di una quantità modesta di vini, che però sono molto pregiati: come il Petit Arvin, la Premetta, il Vin de la Sabla e i tradizionali Torrette, Chardonnay, Gamay. La produzione di miele è diffusa in tutte le vallate. Insomma anche dal punto di vista gastronomico non si rimane affatto delusi!

Parco Nazionale Gran Paradiso
Via della Rocca, 47 - 10123 Torino (TO)
www.pngp.it