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Nell'Aprutino, tra vigne e oliveti

In Abruzzo, dal mare Adriatico fino al Gran Sasso

In Abruzzo, dal mare Adriatico fino al Gran Sasso

Questo percorso permette di attraversare un verde paesaggio collinare spiccatamente agricolo, che dalla costa ci porta nell’interno, fino alle pendici del Gran Sasso. I comuni compresi nella Strada del Vino delle Colline Aprutine sono nove: Elice, Loreto Aprutino, Montesilvano, Moscufo, Penne, Pianella, Picciano, Rosciano e Spoltore. Il nome ‘Aprutine’ deriva dall’antico nome dell’Abruzzo, Aprutium, a sua volta derivato da un antico popolo, i Petruzi, pastori di stirpe sannitica. I vini prodotti in questa zona sono il Montepulciano d’Abruzzo DOC e il Trebbiano d’Abruzzo DOC, ma si produce anche l’olio extravergine d’oliva Aprutino Pescarese DOP.

Il Montepulciano d’Abruzzo è un vino rosso rubino intenso, con un sapore asciutto e tannico, e un profumo di spezie e di frutti rossi. L’uva da cui viene prodotto ha origine, come quelle di altri vitigni meridionali, addirittura dalla Grecia. Il nome di Montepulciano (uguale a quello già esistente in Toscana) però gli viene dato nel Seicento, quando in una tenuta abruzzese della famiglia de’Medici si introducono alcune tecniche enologiche già utilizzate in Toscana; è del 1821 un documento in cui si nomina un ‘vino Montepulciano’ prodotto qui. Il Trebbiano d’Abruzzo è un vino bianco; il suo colore è giallo paglierino, il sapore è asciutto e ha un profumo di fiori e frutta. L’olio extravergine d’oliva Aprutino Pescarese viene prodotto con le varietà di olive Dritta, Toccolana e Leccino; un consorzio ne garantisce la produzione secondo una serie di norme rigide, come per esempio l’area di produzione e il tempo entro il quale le olive devono essere frante dopo la raccolta (72 ore). Il colore è dal verde al giallo, il sapore e l’odore sono fruttati, l’acidità massima deve essere 0,6% espressa in acido oleico.

L’itinerario può iniziare da Montesilvano, che si trova sulla costa, appena a nord di Pescara, lungo la riva destra del fiume Saline. Il suo entroterra è punteggiato di coltivazioni agricole, che si attraversano fino ad arrivare a Spoltore, il cui abitato conserva un bel torrione medievale. La parrocchiale dedicata a san Panfilo conserva un’antica scultura lignea, la Madonna del Popolo. L’economia di Rosciano si basa proprio sulla coltivazione della vite e dell’olivo; una delle sue frazioni, Villa Badessa, è sede dell’ultima comunità albanese che vive in Abruzzo; nella chiesa di Sant’Eurosia è possibile ammirare antiche icone bizantine. Ci si sposta a Pianella, centro ubicato tra le valli dei fiumi Tavo e Pescara. Oltre alle chiese e alla cappelle di origine trecentesca, rimangono i bei palazzi settecenteschi De Felice e Sabucchi. L’economia si basa soprattutto sulla coltivazione della Dritta, la varietà di oliva che serve alla produzione dell’olio DOP Aprutino Pescarese.

Nei dintorni di Moscufo, ancora cinto parzialmente dalle mura medievali, merita una visita la chiesa di Santa Maria del Lago, già citata nel 969 ma rifatta nella prima metà del XII secolo, che conserva al suo interno affreschi e un pulpito del 1159, opera di Nicodemo da Guardiagrele. Il nostro viaggio tra storia antica e agricoltura prosegue toccando Loreto Aprutino, sede di Lorolio, concorso annuale dove si premia il miglior olio prodotto nella regione. Il paese, di impianto spiccatamente medievale, ospita alcuni musei che illustrano il suo passato e le sue tradizioni, come il Museo dell’Olio, il Museo della Civiltà Contadina e il Museo Acerbo delle Ceramiche Castelli, che mostra la migliore produzione della famiglia dei ceramisti Castelli dal Quattrocento fino all’inizio del Novecento. Penne sorge a 438 metri di quota, presso il lago omonimo che è oasi del WWF, e fa parte del club dei Borghi più belli d’Italia; fu costruita quasi interamente in mattoni, che servirono anche per la pavimentazione stradale (in parte ancora conservata). Uno dei suoi monumenti più antichi è la cattedrale, anteriore al Mille, risultato però di una stratificazione di più edifici; all’interno, l’altare del vescovo Oderisio (XII secolo) e un grande crocifisso ligneo duecentesco. La cripta risale all’originale costruzione paleocristiana. Le ultime due tappe sono Elice, dominato dal castello medievale, e Picciano, dove ha sede il Museo delle Tradizioni e Arti Contadine (MUTAC): è stato allestito partendo da oggetti (dal Neolitico fino al 1950) e riproducendo gli ambienti nei quali venivano utilizzati, come la cucina, l’area dell’olio, l’area del grano e l’area del vino. 

www.aprutinopescarese.com