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Assaggiare il cuore verde d'Italia

Un viaggio tra gli olivi delle colline umbre

Un viaggio tra gli olivi delle colline umbre

I paesaggi umbri riescono a far innamorare qualsiasi visitatore per la molteplicità di ambienti e panorami, per le ricchezze artistiche, per le tracce di antiche civiltà. I fitti boschi, verdi e cupi, che ricoprono i rilievi, le valli e le morbide colline, i corsi d’acqua e il lago Trasimeno, considerato il mare della regione, le hanno fatto guadagnare il nome di ‘cuore verde d’Italia’.

Il prodotto principe di questa terra è l’olio extravergine DOP. L’olivo fa da padrone a questa terra, la distesa di coltivazioni si estende da nord a sud e da est a ovest, coincide con i confini regionali; la Strada dell’Olio Extravergine di Oliva DOP nasce per valorizzare questo prodotto, attraversa campagne e piccoli borghi carichi di storia, tradizioni e sacralità.

La zona di produzione dell’olio, diffusa praticamente in tutta la regione, si distingue in cinque aree: Colli di Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli Amerini, Colli del Trasimeno e Colli Orvietani. Tra le varietà di piante coltivate ci sono Moraiolo, la più diffusa, Frantoio e Leccino ma anche San Felice e Dolce Agogia; da queste si ricavano oli diversi ma tutti di ottima qualità: ciò che li accomuna è il colore giallo dorato brillante, la fluidità e l’equilibrio tra il sapore fruttato e l’aromaticità.

Il turismo enogastronomico di questa zona comincia proprio da Orvieto, in una cavità nei pressi della chiesa di San Francesco: qui si nasconde un antico frantoio chiamato mulino di Santa Chiara, rimasto attivo fino al Seicento. È ancora possibile vedere le macine in basalto, i ripostigli utilizzati per lo stoccaggio delle olive, le stalle per gli animali che servivano per azionare le mole. Se si è in città vale la pena fare un salto nel centro storico per vedere la coloratissima facciata del duomo di Orvieto, un vero e proprio gioiello per architettura e decorazione.

La storia dell’olio in questa terra è antica, risale al periodo etrusco; le città ricavavano ricchezza dal commercio di questo prodotto, che arrivava naturalmente sulle tavole dei patrizi romani. Il prodotto era talmente apprezzato che alcuni di questi decisero di acquistare dei terreni e di costruire delle ville nelle zone di maggiore produzione.

Una tappa obbligata è Torgiano, in provincia di Perugia, per visitare il Museo dell’Olivo e dell’Olio; allestito in dieci stanze, il museo spiega le caratteristiche botaniche dell’olivo, conserva alcuni mortai in pietra del V secolo a.C. e altri reperti storici; la visita continua illustrando gli usi dell’olio in ambiti culinario e cosmetico. Da non perdere una visita a Perugia, la città del cioccolato e della musica, con le sue caratteristiche scalinate, piazzette e ripide stradine.

Trevi emerge su un colle dal verde argenteo degli olivi, ed è forse la città simbolo di questa strada. Da vedere sono la chiesa conventuale di San Francesco. Nei locali dell’ex-convento ha sede il Museo nazionale della Civiltà dell’Olivo con reperti legati alla tradizione dell’olivo e dell’olio.

Ma questi sono solo alcuni suggerimenti. L’Umbria offre al visitatore una vasta scelta di soluzioni turistiche: si può spaziare dai caratteristici centri con le loro ricchezze artistiche e architettoniche, a un tipo di turismo più interessato alla natura, o alle feste tradizionali; ha sempre più successo il soggiorno in agriturismo, un’ottima soluzione per tutti coloro che vogliono unire al piacere della vita agreste quello della tavola.

L’olio sposa tutti i piatti tradizionali della regione, persino il pregiato tartufo di Norcia. Carni, pesce di lago, formaggi, tartufi e funghi sono alla base della cucina tipica umbra. Ricercate specialità sono le lenticchie di Castelluccio di Norcia, e la squisita ricotta salata di Norcia, rigorosamente di latte di pecora. Tra i prodotti più noti vi è il prosciutto crudo di montagna, i mazzafegati, salsicce di fegato con aggiunta di grasso, uva passa, pinoli e zucchero, e il ciaùscolo della Valnerina. Con le cipolle di Cannara, rosse e dolci, raccolte in settembre e legate in lunghe e caratteristiche trecce, si prepara la cipollata per gustosi crostini. Tra i primi piatti ricordiamo le zuppe, la baggiana, con fave, pomodori e basilico, gli strascinati e i pici, tradizionale pasta fatta in casa.

www.oliodopumbria.it