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Un rifugio per il tiranno

Il castello più grande dell'antichità è a Siracusa

Il castello più grande dell'antichità è a Siracusa

Tanti secoli fa in Sicilia c’era una città che era considerata forte e potente quasi quanto Atene e Roma: era Siracusa. Il suo sovrano Dionisio I era un re illuminato e mecenate, che oltre alla politica e alla guerra si dedicava anche ad attività artistiche e letterarie. Fu lui che, per proteggere la città dalla vicina Cartagine, fece erigere una poderosa fortezza sul vertice dell’altopiano dell’Epipoli, i cui resti si possono ancora ammirare e visitare: è il castello Eurialo, che rappresenta una delle più geniali e poderose opere di architettura militare di tutto il mondo greco. Le rovine infatti sono ancora impressionanti nella loro potenza: grandi massi bianchi di calcare che costeggiano profondi fossati, piattaforme per catapulte, passaggi angusti e mura poderose popolano l’area, vasta ben 15.000 metri quadrati.

Dionisio (o Dionigi) I (432-367 a.C.) fu tiranno di Siracusa, ed è chiamato il Vecchio per distinguerlo da Dionisio II il Giovane, suo figlio. Tra il 407 eil 406, ad appena 25 anni, fu eletto ‘stratego autocratore’ della città, dopo che i Cartaginesi avevano distrutto Agrigento. Allo scopo di proteggere Siracusa e renderla più forte, creò acquedotti e un arsenale, e rese l’isola di Ortigia (il nucleo antico della città posta su uno sperone roccioso proteso sul mare) una sorta di rocca imprendibile e inespugnabile. In più, decise di munire la città di una possente cerchia di mura, dove innestò anche il castello Eurialo. Il nome è quello della collina sulla quale fu costruito, che era simile a una borchia (euryalos in greco significa appunto ‘borchia, ‘chiodo’).

La fortificazione venne costruita dove confluiscono le mura a nord e a sud della città. Perché? Dionisio riteneva che questa fosse la zona più esposta al pericolo delle incursioni cartaginesi. Epipoli è uno dei cinque quartieri che a quel tempo formavano la città; gli altri erano Ortigia, Tiche, Neapolis e Acradina. Da qui si ha un’incredibile vista dei dintorni, dal golfo di Augusta fino a Capo Passero. Il complesso fortificato era circondato da un cordone di mura lungo 27 chilometri. L’unico lato d’accesso pianeggiante, e dunque più facilmente attaccabile era a occidente, e fu qui che fu approntata una trappola mortale per gli eventuali aggressori: tre fossati intercalati da mura di difesa avanzate. All’ultimo fossato, munito di ponte levatoio, giungeva una rete di gallerie che univa i vari punti della fortezza. All’interno della fortezza erano previsti anche gli alloggi per i soldati, camminamenti e cisterne per l’acqua. Le mura (in alcuni punti sono spesse anche 7 metri!) e l’interno erano guarnite di parecchi torrioni, costruiti con blocchi bugnati, che avevano una base di circa 7 metri per oltre 4 metri. Nessuno potrebbe immaginare quanto tempo sia servito per costruire il castello: l’opera infatti fu compiuta in poco più di 5 anni. Lo storico Diodoro Siculo ci racconta che in soli 20 giorni 50.000 operai e 6000 buoi riuscirono a completare le mura più alte e una parte delle mura lungo il mare.

La fortificazione subì modifiche sia dallo stesso Dionisio, che ne perfezionò le strutture varie volte, e fino al 212 a.C., quando Siracusa cadde in mano ai Romani. L’ultima trasformazione avvenne in epoca bizantina, quando fu rimaneggiata la parte più avanzata in vista delle incursioni arabe. Ma cosa rimane esattamente oggi? Si distinguono due parti, una rettangolare verso ovest e una di forma trapezoidale a est. Il punto di unione fra le due è un muro con porta al centro coperta da un architrave megalitico, che fu eretto in età bizantina quando fu risistemata a fortezza solo la parte avanzata, utilizzando materiale preso da altre parti.

Compreso nell’area archeologica è un piccolo Antiquarium, che conserva alcuni materiali recuperati nel corso dei vari scavi, come un rilievo nel quale è disegnata una catapulta, macchina da guerra inventata proprio dagli ingegneri di Dionisio il Vecchio, due gocciolatoi a forma di testa leonina risalenti al IV secolo e quindi alle parti più antiche della fortezza, e frammenti di iscrizioni greche.

Per le visite: tel. 0931 711773

Orari: da marzo al 10 ottobre: 9-19. Dall’11 al 30 ottobre: 9-18. Da novembre a febbraio: 9-17. Domenica e festivi, esclusa estate: 8,00-14,00.

www.siracusaturismo.net/public/cosa_vedere/Castello_Eurialo_Siracusa.asp

www.stupormundisiracusa.it/VisiteGuidate.htm