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Un tuffo nel Rinascimento

Un gioiello architettonico di nome Feltre

Un gioiello architettonico di nome Feltre

Camminare per le sue antiche strade è come immergersi in un mondo lontano, cinque secoli fa, e la sensazione rimane per tutto il tempo che ci muoviamo entro le sue mura. Feltre, infatti, fu ricostruita interamente nell’arco di un breve periodo, neanche cento anni, nel XVI secolo. La città è posta a dominio di un ampio anfiteatro ai piedi delle Prealpi, sulla destra del fiume Piave, sul colle delle Capre, a circa 300 metri di quota, in una posizione strategica rispetto le strade rapide e sicure verso la pianura veneta e quelle più scomode e aspre in direzione delle valli trentine Primiero e Valsugana. La domina il monte Tomatico, alto circa 1600 metri: questo impedisce che nei mesi invernali la città sia riscaldata dal sole, nelle ore pomeridiane; e qui l’inverno è particolarmente pungente.

Per capire l’importanza di Feltre, però, è necessario conoscere un po’ della sua storia; la sua origine risale già al I secolo prima di Cristo, quando divenne municipio romano. Durante il Medioevo, sotto il dominio dei vescovi-conti, fu teatro di aspre contese fra guelfi e ghibellini. Dopo numerose vicende diventò proprietà di Venezia (1404). Nel 1509, durante il conflitto che oppose Venezia alla Lega di Cambrai, fu saccheggiata dalle truppe imperiali di Massimiliano d’Asburgo, e l’anno successivo distrutta; la ricostruzione, avviata tra il 1512 e il 1522, si concluse nel secolo successivo. Rimase legata a Venezia fino alla caduta della sua repubblica nel 1797.

La città alta, cinta di mura, ha caratteri tipicamente veneti e rinascimentali; nella sua toponomastica si riconoscono riferimenti tipicamente veneziani, come fondaco (Fondaco delle Biade) o campo (Campo Giorgio). È attraversata in tutta la sua lunghezza, da porta Imperiale a porta Oria, dall’asse delle vie Mezzaterra e Luzzo (separate, al sommo della collina, dalla piazza Maggiore), quasi interamente fiancheggiato da case e palazzi del Cinquecento, con caratteristici tetti sporgenti e con facciate spesso decorate a fresco e a graffito (opera soprattutto di Morto da Feltre e della sua scuola). Anche le vie sono rimaste intatte, acciottolate, spesso con gradini, attraversate da arcate e portici; alcuni percorsi molto suggestivi permettono di raggiungere la sommità del colle più rapidamente, come la Salita Bellati o la Salita Vittorio dal Pozzo. Piazza Maggiore, probabile area del foro romano, è architettonicamente perfetta: vi si affacciano il palazzo della Ragione o dei Rettori, oggi del Municipio (attribuito al Palladio), la cui facciata è abbellita da un elegante portico. Del complesso fa parte anche il Teatro de la Sena (scena in dialetto): nato come salone per le assemblee, nel XVII secolo fu adibito a teatro per la sua ampiezza. Nella prima metà del Settecento vi furono rappresentate due commedie di Carlo Goldoni, che era a Feltre in quel periodo in veste di coadiutore della Cancelleria veneziana.

Sulla piazza, abbellita dalla grande fontana di ispirazione lombarda (XV-XVI secolo), si trovano anche altri edifici caratterizzati dai portici, come palazzo Romagno, palazzo Gazzi e palazzo Guarnieri, questi ultimi due sulla parte alta della spianata; qui sono anche i monumenti che celebrano due illustri personaggi nati a Feltre, Panfilo Castaldi (1398-1479), tipografo e medico, e Vittorino da Feltre (1378 ca.-1446), educatore e umanista. In fondo, la chiesa di San Rocco, che ha di fianco la Torre dell’Orologio e il castello di Alboino. La città bassa comprende i borghi formatisi nel XVI-XVII secolo e il duomo, di antichissima fondazione ma rifatto in forme rinascimentali tra il 1514 e il 1585; il campanile è della fine del Trecento. Adiacente è l’area archeologica, visitabile: si trova sotto la piazza ed è grande circa 900 metri quadrati. Vi si trovano importanti resti dell’antica città romana, di un quartiere residenziale-commerciale, con le botteghe degli artigiani, scalinate e tracce di un edificio pubblico.

Queste sono solo alcune delle bellezze artistiche da ammirare in città; di fatto ogni palazzo, ogni scorcio offre nuove suggestioni. Per aiutare il visitatore a godersi appieno lo spirito del luogo, il comune offre una serie di percorsi tematici su audioguide, che si possono scaricare dal sito ufficiale. Feltre ricorda il suo passato anche con il Palio, che si corre tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, attraverso la sfida fra i quattro quartieri, sfilate in costume, musici e sbandieratori.

palazzi.comune.feltre.bl.it