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Napoli antica, folcloristica, mondana e artigiana

Scoprire i molti volti della città campana

Scoprire i molti volti della città campana

Napoli è una città complessa e straordinaria, la sua storia lunga circa venticinque secoli ha visto alternarsi antiche civiltà e le più potenti dinastie d’Europa. Questa complessità si rispecchia nell’aspetto di Napoli: il tessuto urbano, i suoi quartieri, i monumenti e l’architettura ci raccontano proprio questa antica vicenda.

Bene dell’UNESCO dal 1995, non esiste un unico itinerario che permetta di cogliere l’identità della città nella sua interezza.

Cominciamo la visita dalla parte più vecchia: il quartiere antico di Napoli si riconosce per le sue strade strette che incrociano fontane, chiese e monumenti. Qui ci viene subito spiegato il significato del nome della città: Neapolis significa infatti città nuova, sorta vicino alla Partenope del VII a.C., che per questo venne ribattezzata Paleopolis, la città vecchia.

Il centro è suddiviso dai tre decumani, superiore, maggiore e inferiore, le vie più antiche, nate durante il periodo greco, che tagliano la città in modo parallelo alla costa. Il decumano inferiore, rettilineo che corrisponde alle vie Benedetto Croce, San Biagio dei Librai e Vicaria Vecchia, è meglio conosciuto come Spaccanapoli, poiché, com’è facile immaginare, divide la città in zona est e ovest; si trovano su questa strada alcuni importanti monumenti quali il Gesù Nuovo, il monastero di Santa Chiara, San Domenico Maggiore e la chiesa di Sant’Angelo. Sul decumano maggiore, invece, si affaccia il duomo cittadino di santa Maria Assunta; fa parte del complesso la reale cappella del tesoro di san Gennaro, dedicata al patrono della città, tra i luoghi più simbolici; all’interno del sacrario sono custodite le due ampolle contenenti il sangue del patrono che secondo la tradizione si liquefà a maggio, settembre e dicembre. La parte antica si compone però anche di cimiteri, catacombe e del grande Teatro di epoca romana. Il monumento più importante del periodo cristiano è la cappella di Santa Restituta, oggi inglobata all’interno della cattedrale.

Per scoprire invece il volto della Napoli artigiana bisogna recarsi in via San Gregorio Armeno e nella zona tra piazza san Gaetano e via San Biagio dei Librai; questa è la zona del presepe napoletano, tra antiquari e mercatini delle pulci, le botteghe espongono statue di terracotta e cartapesta, ma anche carte pregiate, fiori di carta e seta.

Una delle parti più folcloristiche della città è sicuramente quella dei Quartieri Spagnoli: l’intreccio di viuzze, vicoli bui, strade a scalinate e panni stesi ai balconi sono le immagine più caratteristiche della cultura napoletana, che abbiamo tutti visto nei vecchi film di Totò. Il quartiere reso celebre dall’attore è però il rione Sanità, dove nacque Totò e a cui rimase sempre legato, che merita una visita per l’orto botanico e la chiesa di Santa Maria della Sanità con l’ingresso alle catacombe di San Guadioso.

Un luogo d’interesse della zona dei quartieri spagnoli è il Museo archeologico nazionale, che conserva anche diversi reperti provenienti da Pompei ed Ercolano.

Il Castel dell’Ovo, di epoca normanna, sorge sull’isolotto di Megaride ed è il castello più antico della città. Il suo nome è legato a una leggenda: si racconta che qui Virgilio nascose un uovo magico da cui sarebbe dipeso il destino del castello, per questo quando si romperà crollerà l’intero edificio.

Le due piazze principali della città sono piazza del Plebiscito e piazza Trieste e Trento; la prima è la piazza per antonomasia, qui si affacciano la Chiesa di San Francesco e Paola e il Palazzo Reale. Una volta piazza Trieste e Trento era luogo d’incontro degli intellettuali della città che si ritrovavano al caffè Gambrinus, oggi sito d’incontro del centro napoletano. Altro luogo mondano della città è la raffinata Galleria Umberto I, con la copertura in ferro battuto e il pavimento a intarsi marmorei.

Per concludere si suggerisce di fare un salto nella zona collinare della città, nel quartiere del Vomero, dove troviamo villa Floridiana, sede del Museo nazionale della Ceramica Duca di Martina, Castel Sant’Elmo e la certosa di San Martino. La collina offre panorami stupendi e una straordinaria vista della città. Non si può ignorare Castel Sant’Elmo, soprattutto per la sua enorme mole che si staglia nel paesaggio circostante, di epoca angioina, oggi prestigioso centro per conferenze, esposizioni e convegni.

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