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I colli piacentini

Territorio di frontiera tra borghi e vigneti

Territorio di frontiera tra borghi e vigneti

A due passi dal Po e dal vicino Oltrepò Pavese si entra nel cuore del Piacentino, un territorio emiliano che fa da collegamento con la Lombardia, il Piemonte e la Liguria; presenta paesaggi agricoli caratterizzati da rigogliosi vigneti, con un susseguirsi di castelli e di luoghi religiosi di rilievo, che si snodano lungo la via Francigena, percorso privilegiato dagli antichi pellegrini verso la capitale della cristianità, e che vede in Piacenza la porta dell’Emilia e in altri luoghi della provincia le tappe fondamentali di tale cammino.

Il nostro itinerario parte da Castel San Giovanni, antico castello medievale e centro mercantile, da cui si inizia la salita lungo la Val Tidone; superato Ziano Piacentino si entra nelle colline di bassa valle che accolgono Borgonovo Val Tidone, antico feudo con la rocca duecentesca e la collegiata gotico-lombarda.

 

Si prosegue verso sud fino a Pianello Val Tidone, antica capitale dello stato dei Dal Verme, con la rocca d’Olgisio, possente baluardo difensivo considerato tra i più bei monumenti piacentini. Con una breve deviazione lungo la valle si può raggiungere l’antico borgo di Nibbiano, caratteristico per le sue abitazioni medievali e la torre, ma anche per i boschi ricchi di tartufi.

 

Da Pianello lungo la valle del Luretta, affluente del Tidone, si raggiunge Piozzano, circondato da boschi, vigneti e sorgenti. Dopo Agazzano e Gazzola, dove sorge il magnifico castello di Rivalta, dall’imponente torre cilindrica, che ospita il Museo del costume militare, ci si immette nella valle del Trebbia, risalendola in direzione di Bobbio.

 

La scorrevole strada verso Bobbio attraversa un territorio punteggiato dai vigneti del Trebbiano Doc, già teatro di lotte medievali, come testimoniano chiese, ville e castelli. Una sosta a Bobbio è d’obbligo per la presenza dell’antica abbazia di San Colombano, una delle principali sedi religiose dell’Italia altomedievale, e per il famoso ponte Gobbo, dalle undici arcate disuguali, la cui origine risale, secondo la leggenda, a una sfida tra San Colombano e Satana.

Ripreso l’asse principale del percorso a Rivergaro, si entra nella valle del Nure, procedendo fino a al borgo di Grazzano Visconti, costruito nei primi del Novecento in stile medievale. Ulteriore tappa è Ponte sull’Olio, sulle rive del Nure, luogo strategico e di transito dei prodotti dei frantoi liguri, che presenta una possente fornace con tre torri e un castello a pianta triangolare.

Procedendo ancora verso est si incontra Carpaneto Piacentino, sul cui territorio si trovano i castelli di Cerreto, Zena, Magnano e il complesso di Travazzano e Gropparello, dove sorge un fiabesco castello immerso in un parco secolare. Nei dintorni di Gropparello merita una sosta l’agglomerato protostorico, poi fiorente municipio di Velleia, il più importante dell’Italia settentrionale.

Piegando verso est si entra nella bassa Val d’Arda e si giunge alla città d’arte di Castell’Arquato, passaggio obbligato della via Francigena piacentina, che da Lugagnano Val d’Arda risaliva l’Appennino per ricongiungersi con il tracciato principale toscano. Borgo medievale ancora intatto e di grande impatto scenografico, raccoglie sulla piazza alta i monumenti più significativi: la rocca, il palazzo Pretorio e la collegiata. Quest’area riveste un particolare interesse per la presenza della Riserva naturale geologica del Piacenziano, a cui si affianca, nel territorio di Vernasca, il Parco regionale fluviale dello Stirone.

Una breve sosta a Vigoleno permette di contemplare il paesaggio del borgo medievale e della vallata dello Stirone, coltivata con vigneti di Vin Santo Doc. L’arrivo ad Alseno coincide con il ritorno sulla via Emilia, punto di arrivo dell’itinerario dei colli piacentini. Da qui si giunge, nell’alta pianura, all’abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba, fondata nel 1136, da San Bernardo di Chiaravalle. Il complesso presenta il classico schema benedettino, con elementi ortogonali che consentivano successivi ampliamenti. Il corpo fondamentale è la basilica, cui aderisce un chiostro trecentesco di particolare bellezza. L'impianto della basilica è di transizione tra romanico e gotico. La decorazione è semplice ed essenziale, poiché lo stesso San Bernardo impose interni senza decorazioni superflue.

Da Castel San Giovanni ad Alseno
215 km circa