Viaggi
Viaggi

Divertirsi sotto la Vetta d'Italia

I mille volti dello sci nelle valli Tures e Aurina

I mille volti dello sci nelle valli Tures e Aurina

Montagne russe sulla neve, dinosauri, un parco divertimenti: non è un lunapark, sono solo le attrazioni del comprensorio sciistico valle di Tures e valle Aurina. Una conseguente all’altra, le vallate si diramano dalla più conosciuta val Pusteria, in corrispondenza di Brunico, che corre verso est in direzione dell’Austria. La strada si dirige verso nord percorrendo la pianeggiante val di Tures, lungo il percorso del torrente Aurino, fino a incontrare Campo Tures, dominato dal castello duecentesco, tra i meglio conservati dell’Alto Adige, che ancora oggi la tradizione dice infestato da uno spettro.

Più o meno all’altezza dell’abitato si diramano una serie di strade che si addentrano in altrettante valli: la valle dei Molini, in cima alla quale è il bel lago di Neves, la val di Riva, caratterizzata dalla cascate, e infine la valle Aurina, che si spinge verso nordest. Sono infatti tre i comprensori sciistici, ognuno dei quali con una sua specificità. Nel complesso lo sciatore trova 40 km di piste servite da 18 impianti di risalita che dai 950 metri raggiungono i 2500 metri di altitudine. In particolare, l’area sciistica Speikboden, in località Costa di Tures, offre due cabinovie e tre seggiovie, di cui una, la Sonnklar, raggiunge i 2500 metri e culmina con una torre panoramica da dove si può ammirare il paesaggio montano a 360°.

L’altra area, la Klausberg, a Cadipietra, è fornita di due cabinovie e sei seggiovie, mentre a Riva di Tures due seggiovie servono alcune brevi piste ideali per le famiglie. Oltre allo sci alpino, sono disponibili piste di slittino dedicate, ed è possibile praticare lo sci di fondo su due lunghi percorsi, Rio Bianco e Lappago. Inoltre, disseminate lungo le due valli, sono numerose le piste di pattinaggio. Lo Snowpark Funtaklaus al Klausberg, a 2400 metri di altitudine, è invece un perfetto campo di allenamento per lo snowboard e il free ride, con ostacoli, cunette, corners e tutto quello che serve per lanciarsi in salti e acrobazie di ogni genere. Allo Speikboden un altro campo per gli snowboarders si estende per 700 metri ed è diviso in due parti, facile e medio, diventando così adatto sia per i principianti sia per gli esperti.

Le possibilità di divertimento sono numerose per i bambini ma anche per gli adulti: un parco giochi sulla neve (Klausiland), un parco avventura che prevede funi e ponti di corda per arrampicarsi sugli alberi (aperto anche d’inverno) e l’Alpine Coaster, le montagne russe alpine lunghe 1800 metri, dove si prova il brivido di scendere a 40 chilometri orari. Inoltre 10 esemplari di dinosauri, perfettamente riprodotti, accompagnano gli sciatori lungo le piste. Quest’anno, poi, il concorso di sculture di neve avrà come tema le olimpiadi invernali: sul Klausberg, muniti di pale, scale e picconi, gli artisti del ghiaccio hanno creato dieci gigantesche sculture dedicate agli sport invernali. In alcuni periodi i rifugi e i luoghi di ristoro lungo le piste ospitano musica dal vivo. La sera, poi, sulle piste illuminate si tengono esibizioni acrobatiche sugli sci. Per i bambini, una volta alla settimana, si organizza un’emozionante visita al castello, alla ricerca di cavalieri e principesse.

Qui le montagne, con i loro nomi, parlano e raccontano la storia di questa zona. Quasi in corrispondenza della testata della valle è la Vetta d’Italia (2911 m), montagna dalle forme poco appariscenti, il cui nome deriva dal fatto che fosse ritenuta il punto più settentrionale del territorio italiano. Il nome fu proposto per provocazione nel 1904 (quando questo territorio era ancora compreso nei confini austriaci) dall’irredentista Ettore Tolomei, che riuscì a farlo accogliere nella cartografia ufficiale italiana. A voler essere precisi, però, l’estremità settentrionale del territorio italiano non coincide esattamente con la vetta, ma con un punto che si trova mezzo chilometro a nordest. A oriente il picco dei Tre Signori è la cima più alta tra quelle che fanno corona alla valle Aurina; deve il nome al fatto che un tempo segnava il confine tra i feudi vescovili di Bressanone e Salisburgo e il ducato di Carinzia.

www.tures-aurina.com
www.speikboden.it
www.klausberg.it