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Torba, piccolo gioiello nascosto

Il monastero longobardo della valle dell'Olona

Il monastero longobardo della valle dell'Olona

Mostre e mercatini floristici, laboratori per bambini, cene e feste: il monastero di Torba offre numerosi pretesti per una visita. Sorge sul versante di una collina nella valle dell’Olona, fra i boschi nella provincia di Varese: un antico complesso che ha vissuto per secoli nell’oblio, e che ha riconquistato vita e fama a partire dal 1986, quando il FAI, dopo un accurato restauro, lo ha aperto al pubblico. Inoltre il complesso fa parte, insieme al parco archeologico di Castelseprio, del patrimonio UNESCO per i ‘Longobardi in Italia’.

Quando si arriva con l’auto, si parcheggia nello spazio sottostante: alzando gli occhi eccolo lì, il monastero, con i suoi poderosi contrafforti e il piccolo nucleo di edifici. La sua origine risale all’epoca romana, quando faceva parte di uno degli avamposti a difesa della strada di comunicazione per le Alpi. Per la sua importanza (era anche possibile approvvigionarsi di acqua) fu utilizzato successivamente anche dai Goti e dai Longobardi. In questo periodo vi giunsero delle monache benedettine che nell’VIII secolo vi crearono il loro monastero. Nel 1287 Ottone Visconti fece distruggere ogni traccia di costruzione precedente eccetto gli edifici religiosi. Nel XV secolo le monache si trasferirono a Tradate, forse anche a causa dell’isolamento del luogo, e tutto fu lasciato in mano ai contadini, fino al 1971, quando l’ultima famiglia lasciò il terreno, comprato successivamente da Giulia Mozzoni Crespi.

L’interesse artistico e storico del luogo è molteplice. Il convento aveva inglobato la torre, di origine romana, ed è qui che si trovano gli elementi forse più interessanti: il primo piano, trasformato dalle monache in sepolcreto, fu poi utilizzato dai contadini come cucina. Sono visibili flebili tracce di affreschi dell’VIII secolo: qualche iscrizione e la figura solo parziale di una sorella dal nome tipicamente longobardo, ‘Aliberga casta’, cioè pura.

Il secondo piano conserva affreschi più corposi, sempre della stessa epoca: in origine l’ambiente era completamente decorato, oggi restano invece le figure di otto monache, mentre il resto è scomparso quasi completamente a causa delle infiltrazioni. L’aspetto più particolare di queste pareti è che solo due volti sono intatti, mentre gli altri si presentano come un ovale vuoto. La causa è dovuta con ogni probabilità alla composizione della pittura usata, che si è dissolta con l’umidità. Una leggenda invece narra che le figure senza volto sono quelle di suore che si erano allontanate dal monastero, e che ora che sono diventate spiriti forse ancora vagano nei boschi lì intorno, in attesa di riuscire a entrare nel dipinto e ritrovare la pace.

La piccola chiesa di fronte risale al Mille; la cripta è dell’VIII secolo, l’abside, invece, è duecentesca. L’interno è spoglio e semplice. Il complesso si completa con un altro edificio che ospitava le celle del convento e le sale riunione: è abbellito da un portico che in passato serviva da rifugio per i viaggiatori e i pellegrini in visita al convento. Oggi il monastero è visitabile: vi si organizzano tour guidati e sono proposte numerose attività anche per le scuole. Inoltre nella cascina è stato aperto un ristorante. Proseguono anche gli scavi archeologici che rivelano continuamente nuovi particolari sulla storia del posto. Le numerose iniziative che animano Torba hanno soprattutto lo scopo di esaltare la suggestione di quell’ambiente. Per esempio il 29 maggio si terrà la cena medievale. Sarà possibile rivivere l’atmosfera dell’antico convento visitando gli affreschi della torre e la chiesa, muovendosi in silenzio e accompagnati solo dalla luce delle candele, poi si gusterà un’autentica cena in stile medievale, sempre a lume di candela. In occasione del solstizio d’estate, la sera del 21 giugno, musica e buon cibo allieteranno l’inizio dell’estate.

Anche il parco archeologico di Castelseprio conserva preziose e interessanti testimonianze di varie epoche: fra queste, l’insediamento fortificato con resti di mura, torri e abitazioni. Notevoli i resti della basilica di San Giovanni Evangelista, risalenti al V secolo. La basilica di Santa Maria foris portas è anteriore al Mille: molto significativi gli affreschi dell’interno, raffiguranti Storie dell’infanzia di Cristo.

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