Viaggi
Viaggi

Un tuffo nel Romanticismo

Natura e artificio della Villa Gregoriana a Tivoli

Natura e artificio della Villa Gregoriana a Tivoli

Irrinunciabile meta del Grand Tour ottocentesco che compivano i giovani ricchi per conoscere il mondo, tra vestigia di epoca romana, grotte, elementi archeologici e tanta natura rigogliosa, si estende Villa Gregoriana con il suo parco, a Tivoli, lungo il corso dell’Aniene. Questo fiume, affluente di sinistra del Tevere, che nasce nei monti Simbruini a 1200 metri, sul versante meridionale del monte Tarino, ha segnato da sempre la storia e le vicende della villa.

Quest’ultima infatti ha sede proprio dove il corso d’acqua compiva un salto di parecchi metri, tuffandosi nella campagna romana. A causa dell’impetuosità e dell’imprevedibilità dell’Aniene, soprattutto dopo l’alluvione del 1826, fu necessario deviare il corso del fiume, modificando il paesaggio circostante, con la conseguente formazione di una nuova cascata.

Qui gli orridi e gli anfratti tipici della zona convivono perfettamente con elementi creati dall’uomo nelle varie epoche. Proprio questa compresenza di naturale e artificiale fu cara all’estetica romantica, che elesse il parco laziale come un luogo imperdibile nella visita dell’Italia.

Villa Gregoriana è intitolata a Papa Gregorio XVI, che la inaugurò personalmente il 7 ottobre 1835. Nel 1870 il parco passò dal Demanio Pontificio a quello dello Stato Italiano; dopo la seconda guerra mondiale venne chiuso al pubblico e abbandonato a se stesso. Nel 2002 venne concesso in comodato al FAI, che lo recuperò per riaprirlo nel 2005, permettendo a chiunque di godere della bellezza di questo luogo.

Qui la storia ha lasciato molte testimonianze dello scorrere del tempo: vi sono infatti i resti della sontuosa villa dove visse il console romano Manlio Vopisco; sull'acropoli sono visitabili i templi di Vesta (dedicato alla Sibilla Tiburtina, venerata come una dea a Tivoli, nota per aver profetizzato la nascita di Gesù) e di Tiburno, entrambi risalenti al II secolo a.C.

A Villa Gregoriana vengono organizzati molti eventi: l’1 e il 2 giugno si svolgerà ‘C’era una volta’, una visita del parco in ‘pillole’, mezz’ora di tempo e tre tappe per cominciare a conoscere questo luogo, da scoprire nel dettaglio successivamente con calma e in solitudine. Il 15 giugno l’evento ‘Domenica al parco’ offre la possibilità di frequentare laboratori psicomotori, di riuso e riciclo, per sensibilizzarsi verso la cultura dell’ecologia e imparare a non sprecare materiali che potrebbero avere una seconda vita. Il 21 giugno e il 19 luglio con ‘Paesaggi ad arte’ si può visitare il giardino per saperne di più riguardo al patrimonio arboreo e floreale che custodisce. Sabato 28 giugno ‘Un parco da favola’: nell’atmosfera magica del tramonto si può visitare il giardino, tra miti, storie e leggende. Gli eventi continuano per tutto il corso dell’anno.

Finito di esplorare il parco si può concedere del tempo alla scoperta della cittadina di Tivoli. Essa gode di un'amena posizione presso le cascate dell’Aniene, appoggiata alle propaggini dei monti Tiburtini. Per questa ragione e per la presenza di acque sulfuree già nell’antichità era una meta rinomata. Non vi si trova solo Villa Gregoriana ma anche un’altra dimora famosa: Villa d’Este, con i suoi interni affrescati da Livio Agresti e che custodiscono pregevoli tele, è nota per il suo vastissimo giardino, ravvivato da più di cinquecento fontane alimentate dall’Aniene.

A Tivoli sono numerose le chiese di origine medievale, caratterizzate da campanili ornati di marmi antichi di recupero: tra le principali Santa Maria Maggiore, di origine paleocristiana, con facciata romanico-gotica e interno barocco. San Silvestro invece venne costruita nel X secolo e trasformata nel XVIII, all'interno conserva affreschi dei secoli XII-XIII e un bassorilievo bizantino del 1135. Il duomo di San Lorenzo venne fondato nel XII secolo e rimaneggiato nel XVIII, custodisce al suo interno il Trittico del Salvatore (sec. XII-XIII) e il famoso gruppo ligneo della Deposizione (1220-30). Al Rinascimento risale invece la massiccia Rocca Pia, sorta sulle rovine di un anfiteatro.

www.fondoambiente.it