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Il Bacio delle croci di Zuglio

La spiritualià della Carnia in un suggestivo rito medievale

La spiritualià della Carnia in un suggestivo rito medievale

Un piccolo comune del Friuli, quello di Zuglio, lungo la strada che conduce al passo di Monte Croce Carnico, verso l’Austria. Piccolo ma antico e importante, che ancora oggi, la domenica dell’Ascensione, che quest’anno cade il 1° giugno, rinnova il rito del Bacio delle Croci, coinvolgendo tutte le comunità della zona. Per spiegare questa tradizione, però, è necessario andare indietro nel tempo.

Il paese infatti è l’antica Julium Carnicum, la città romana più settentrionale d’Italia: da         qui passava il tracciato della via Julia Augusta, che collegava la regione veneta al Norico. Fu poi l’imperatore Claudio a elevarla a colonia, coprendo un territorio estremamente vasto che comprendeva gran parte del Friuli settentrionale. Così, con la diffusione del Cristianesimo, il centro divenne prima sede vescovile della Carnia e di conseguenza madre di tutte le altre chiese. Questo primato si mantenne fino all’VIII secolo, quando la sede vescovile fu trasferita a Cividale, importante centro longobardo. Eppure, di quei primi secoli di cristianità, che a noi sembrano appartenere a un tempo lontanissimo, rimane appunto questo rito, che indica l’omaggio delle pievi della vallata alla Pieve Matrice di San Pietro.

La mattina del giorno dell’Ascensione, i rappresentanti e i cruciferi delle chiese della vallata, insieme ai fedeli, si radunano presso la chiesina inferiore della Beata Vergine delle Grazie e in fila salgono verso una radura, il Plan de Vincule (in friulano, è il Pianoro del Vincolo) dove si terrà la cerimonia. Tutto è semplice e solenne al tempo stesso: le croci, portate su un’asta e adorne di nastri e fiocchi colorati, si dispongono in cerchio. I nastri un tempo venivano donati dalle spose dell’anno e servivano anche a ricordare i bambini nati in quello stesso periodo. Quando vengono chiamate, una a una e partendo dalle più lontane, si avvicinano alla croce di San Pietro, e inchinandosi quasi la toccano ‘baciandola’ simbolicamente. Tutta la cerimonia è accompagnata da formule e canti in lingua friulana.

Terminato il rito tutti salgono alla chiesa di San Pietro, dove sarà celebrata la Messa. La giornata prosegue con la possibilità di assaggiare i piatti tipici del posto, come i cjarsons, e di visitare il Civico Museo Archeologico di Zuglio, che raccoglie interessanti testimonianze legate soprattutto a Julium Carnicum e al periodo romano; in questi giorni sarà possibile ammirare la mostra ‘In viaggio verso le Alpi. Itinerari romani dell’Italia nordorientale diretti al Norico’. In paese molti sono i resti romani di età claudia, fra cui quelli del Foro (lastricato con colonne e portici del I secolo), della basilica civile a due navate, i resti di un edificio termale e di un tempio di tipo italico.

La chiesa di San Pietro si trova a circa un’ora di cammino dal paese: si alza solitaria in cima alla collina, con il suo caratteristico campanile a cipolla. Di origine antica, fu costruita nel 1312 su strutture dell’VIII secolo, in seguito rimaneggiata. Colpita dal sisma del 1976 e poi restaurata, conserva opere d’arte cinque-secentesche e, nella sagrestia vecchia, affreschi di G. Urbanis (1582); il polittico capolavoro di Domenico da Tolmezzo (1494) fu purtroppo trafugato nel 1981 e il tesoro è stato trasferito a Udine. Sulle pareti della chiesa sono ancora visibili alcune finestre romaniche, e sul portico una bifora sempre risalente al periodo romanico.

Nei pressi è la Polse di Côugnes. La parola polse significa ‘riposo’, ‘sosta’ e fa diretto riferimento al luogo in cui gli abitanti della zona si riposavano dopo la fatica per avere trasportato fino lassù, al cimitero della Pieve, i loro defunti. Si tratta di un centro ecumenico di accoglienza per tutte le religioni, che però ospita anche un centro di astronomia, con l’osservatorio, una biblioteca storica e anche un centro di pittura delle icone, dove è possibile imparare a dipingerle seguendo la tecnica ortodossa. Un orto botanico che è un vero e proprio ‘Giardino dei Semplici’ permette di ammirare oltre 1000 specie di erbe e piante usate per scopi medicinali e anche in cucina.

www.comune.zuglio.ud.it
www.carnia.it