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‘San Giovanni non vuole inganni'

I festeggiamenti per la notte di San Giovanni a Barcis, in Friuli

I festeggiamenti per la notte di San Giovanni a Barcis, in Friuli

Regione di confine, il Friuli è un territorio nel quale le cultura e le usanze latine si sono trovate fianco a fianco per un periodo lungo millenni con quelle germaniche e quelle slave fino ad arrivare a fondersi con esse in tradizioni folcloristiche uniche e suggestive, alcune delle quali sono pervenute fino ai giorni nostri. Tra quelle più interessanti si ricordano i festeggiamenti in occasione del solstizio d’estate, il momento di passaggio dalla primavera all’estate nel quale il sole raggiunge lo zenit determinando, con la sua luce, la giornata più lunga e la notte più breve di tutto l’anno.

Nel periodo compreso tra il 21 e il 24 giugno, perciò, il solstizio viene celebrato un po’ ovunque per la sua forte carica magica, soprannaturale e intrisa di mistero fin dalla più remota antichità, ma con il diffondersi e l’affermarsi del Cristianesimo ai riti pagani per l’inizio dell’estate si sovrappose progressivamente la festa in onore di san Giovanni Battista, che secondo la tradizione nacque proprio il 24 giugno, a sei mesi esatti dalla nascita di Gesù.

In Friuli a questo periodo mistico erano associate tantissime usanze tra cui quella del ‘mazzo di San Giovanni’, il cui rituale prevedeva di recarsi di buon mattino nei campi per raccogliere i fiori e le erbe medicinali e terapeutiche che si riteneva avessero ricevuto un influsso celeste particolarmente benefico attraverso la rugiada che li aveva ricoperti con il suo delicato manto nel corso della notte; con le erbe e i fiori colti si confezionava, quindi, il cosiddetto ‘mac di San Giuan’, o ‘mazzo di San Giovanni’, che veniva portato in chiesa e benedetto dopo il solenne canto dei Vesperi latini. Il mazzetto consacrato veniva in seguito conservato con cura e, poco alla volta, le piante che lo componevano venivano bruciate per scongiurare il pericolo del maltempo, nella convinzione che il fumo scaturito dalla loro combustione e liberatosi nell’aria avesse il potere di allontanare i nuvoloni temporaleschi che incombevano sulla campagna circostante.

Quest’antica tradizione popolare ha trovato, da qualche anno a questa parte, nuova linfa vitale nella cittadina di Barcis, una piccola comunità montana della provincia di Pordenone situata sulle sponde dell’omonimo lago artificiale e ai piedi del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Qui, infatti, a partire dal 2005, la sera del 23 giugno si celebra ‘La notte di San Giovanni, tra le tradizioni di ieri e i ricordi di oggi’, una manifestazione volta a rievocare le antiche usanze legate alla festa del santo patrono del paese, che è appunto il Battista.

L’evento inizia alle 20.30, quando il ‘mazzo di San Giovanni’, scortato da un lungo corteo, viene portato nella chiesa parrocchiale per essere benedetto nel corso di una cerimonia religiosa accompagnata da canti corali. Dopo la consacrazione del ‘mazzolin di fiori’, sempre in corteo, la folla si reca a raccogliere la cosiddetta acqua di San Giovanni da sette fonti, per poi trasferirsi nel piazzale antistante il secentesco Palazzo Centi, dove avverrà la conta dei grani di sale e dei fili di saggina che secondo una credenza popolare servivano a rallentare e distogliere dai loro cattivi intenti le streghe, costrette a contarli uno per uno.

La serata continua, quindi, con intermezzi musicali, recitazioni e letture di leggende e fiabe sulle streghe, la degustazione di miele, pane e frittate a base di erbe prodotti in loco e l’esposizione delle erbe ‘magiche’ che erano usate anticamente per molteplici scopi: si va, infatti, dalle erbe divinatorie che permettevano alle fanciulle di sapere se si sarebbero sposate nell’anno a venire e chi sarebbe stato il fortunato a diventare il loro sposo, alle piante ‘miracolose’ usate per preparare impacchi o pozioni che assicurassero buona salute, fecondità o lunga vita, e alle erbe scacciadiavoli, alle quali si faceva ricorso per allontanare gli esseri malefici che proprio nella notte di San Giovanni cercavano di insinuarsi nelle abitazioni degli indifesi abitanti di Barcis.

www.barcis.fvg.it