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Emozionanti visite guidate alla Domus Aurea

Un viaggio nella storica dimora che l'Imperatore Nerone si fece costruire dopo l'incendio di Roma nel 64 d.C.

Un viaggio nella storica dimora che l'Imperatore Nerone si fece costruire dopo l'incendio di Roma nel 64 d.C.
Se volete provare l’emozione che artisti come Raffaello e Ghirlandaio ebbero qualche secolo fa calandosi nelle cavità del Colle Oppio, potete farlo. Basta riservare una visita al cantiere della Domus Aurea, a Roma, a pochi passi dal Colosseo: il sabato e la domenica, tramite prenotazione, gruppi di 25 persone possono accedere con una guida a questo luogo incredibile, rivivendo per un’ora e un quarto la magia di percorrere le sontuose sale della dimora dell’imperatore Nerone.
 
Riaperto al pubblico alcuni anni fa, il sito archeologico venne di nuovo chiuso per la minaccia di crolli: la mancanza cronica di fondi per il restauro e la messa in sicurezza avevano fino a ora bloccato la possibilità di visita. Ora invece si è trovato un modo intelligente per unire la prosecuzione dei lavori e l’apertura al pubblico:

Il tour infatti permette di ammirare gli ambienti già conosciuti, l’ala occidentale della struttura che ancora nessuno aveva visto e il cantiere

I fondi per il proseguimento dei lavori si ricavano dunque sia dagli ingressi sia dall’attività di crowdfunding promossa dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma.
 
La storia del monumento, scomparso dalla memoria della città per secoli, è molto particolare: dopo l’incendio di Roma del 64 d.C. Nerone si fece costruire questa sontuosa dimora, adornandola con statue, marmi pregiati, affreschi.
Il nome ‘aurea’ deriva dal fatto che le volte delle sale erano dorate e abbellite con pietre preziose. L’intero complesso occupava un’area di circa 700 metri quadrati nella quale vi erano addirittura vigneti e un lago artificiale, oltre a una gigantesca statua dell’imperatore (proprio da questa figura colossale potrebbe derivare il nome del Colosseo, costruito successivamente nelle vicinanze). 
 
Dopo la morte di Nerone gli imperatori successivi cancellarono ogni traccia del palazzo, portando via gli arredi e i rivestimenti preziosi facendo riempire i giganteschi ambienti con la terra. Solo nel periodo rinascimentale qualcuno cominciò a esplorare queste voragini simili a grotte: tanti pittori e artisti, come Pinturicchio, Giulio Romano e il già citato Raffaello si calavano con le torce per illuminare e ammirare la bellezza delle decorazioni e delle pitture dei soffitti e trarre ispirazione per le loro opere. L’interesse archeologico riprese solo nella seconda metà del Settecento con la scoperta di Pompei, e fu a questo punto che si iniziarono gli scavi per liberare dalla terra le sale. 
 
Così oggi, armati di caschetto, i visitatori possono ripercorrere in 15 tappe la storia segreta del palazzo più famoso e meno conosciuto dell’antica Roma: fra le soste più sorprendenti, la Volta dorata con le cornici di stucco, la sala con l’autografo del Pinturicchio che firmò sul muro la sua presenza e il ninfeo (cioè un ambiente riparato aperto su un cortile), detto di Ulisse e Polifemo, con il soffitto interamente decorato. Attenzione, però, queste visite si possono effettuare, per ora, solo fino all’8 marzo 2015.
 
Per prenotare una visita: www.coopculture.it
Per contribuire al crowdfunding: www.cantieredomusaurea.it

Credit Foto – Paolo Nicolò Ferraguti