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Il solstizio d’estate si festeggia a Stonehenge

Il 21 giugno moltissime persone si radunano in questa celebre icona del mistero per celebrare il giorno più lungo dell’anno.

Il 21 giugno moltissime persone si radunano in questa celebre icona del mistero per celebrare il giorno più lungo dell’anno.

Non c’è luogo più adatto dei monoliti di Stonehenge per veder nascere il giorno più lungo dell’anno. L’atmosfera magica e mistica raccoglie moltissime persone che già dalla notte del 20 decidono di attendere l’alba e salutano l’arrivo del sole con canti, preghiere e festeggiamenti.

Il solstizio d’estate segna la fine della primavera e accoglie la stagione estiva, è il giorno con più luce solare dell’anno. In astronomia è il punto dell’orbita apparente del sole nel quale questo raggiunge la sua massima declinazione positiva.
 

Perché festeggiarlo a Stonehenge? Qui si nasconde uno dei più grandi enigmi dell’archeologia.

Nel Wiltshire, precisamente nella piana di Salisbury, si erge questo circolo di pietre megalitiche costruito 5000 anni fa, che mostra un allineamento con il solstizio d’estate. L’asse del monumento è orientato astronomicamente, con un viale di accesso al cui centro si erge un macigno chiamato ‘pietra del calcagno’ (Heel Stone, in inglese). Proprio in occasione del solstizio d’estate il sole si leva al di sopra della ‘pietra del calcagno’: ciò ha fatto pensare che i monoliti fungessero anche da calendario.

 
Qui gli antichi druidi celtici officiavano i loro rituali sacri; Stonehenge è legato anche alle figure di Re Artù e di Mago Merlino. Persino la sua costruzione fu speciale: durò alcuni secoli e coinvolse molte persone, fu anche la prima volta che si usarono dei giunti detti ‘a mortasa e tenone’, una soluzione derivata dalla carpenteria e molto avveniristica per l’epoca.
 
Se deciderete di passare la notte del 20 a Stonehenge sarete in compagnia di ‘nuovi druidi’, amanti dell’energia cosmica, dell’astronomia e semplici curiosi, ma sicuramente vivrete un’esperienza indimenticabile.