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Alimentazione
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Curare le intolleranze alimentari: la dietoterapia

La terapia più adeguata per far fronte ai disturbi causati dalle intolleranze alimentari è sicuramente la dietoterapia e tre fasi di cui essa di compone

La terapia più adeguata per far fronte ai disturbi causati dalle intolleranze alimentari è sicuramente la dietoterapia e tre fasi di cui essa di compone

Una volta accertata la presenza di una qualche intolleranza alimentare bisogna procedere con una terapia adeguata. In questi casi la dietoterapia è la soluzione maggiormente consigliata dagli esperti che, naturalmente, necessita dell’intervento di un nutrizionista.

Le fasi della dietoterapia sono tre: dieta depurativa, dieta di esclusione, reintroduzione dell’alimento escluso

Di solito, la dietoterapia contempla tre diverse fasi:

  • dieta depurativa per liberarsi dalle tossine accumulate
  • dieta di esclusione (degli alimenti a cui si è intolleranti)
  • reintroduzione graduale degli alimenti che si erano esclusi dalla dieta

La dieta di esclusione solitamente è più indicata a chi soffre di vere e proprie allergie alimentari. Infatti, escludere per sempre dalla propria alimentazione alcuni cibi, comporta dei rischi soprattutto in età pediatrica. Nel caso di intolleranze alimentari è consigliabile una dieta cosiddetta di rotazione. Questa consiste nell’esclusione, a cicli, degli alimenti a cui è stata rilevata l’intolleranza che verranno, poi, gradualmente reintrodotti dopo una fase di disintossicazione.

La dieta di rotazione può avere durata variabile a seconda dei soggetti e del tipo di intolleranza riscontrata. I tempi vanno da tre mesi a un anno, secondo prescrizione medica. Una volta trascorso tale periodo, l’alimento ‘incriminato’ dovrà essere reintrodotto in maniera molto graduale affinché l’organismo non subisca dei traumi.

Nel caso in cui un alimento non possa essere reintegrato e si debba procedere con una dieta di esclusione (come avviene per il latte o per crostacei e le arachidi), si può optare per alimenti con caratteristiche nutrizionali simili a quelli esclusi.

Dopo aver eliminato o ridotto il consumo degli alimenti responsabili delle intolleranze, bisogna diminuire anche il consumo di cereali, legumi e patate così da ottenere una riduzione dell’introito di amido che porterà a un miglioramento della funzione intestinale. In commercio esistono preparati di batteri eubiotici capaci di riequilibrare la flora batterica intestinale.

La dietoterapia è molto efficace e, una volta terminata, ci sono buone probabilità che l’intolleranza alimentare sparisca.