special

Cannabis: tutto quello che c'è da sapere

PEOPLE: L'ATTUALITA'
PEOPLE: L'ATTUALITA'

Cannabis, chi sono le “green angel”: le modelle che spacciano cannabis a New York

"Ragazze al verde": bellissime e insospettabili che vendono cannabis all'elite cittadina di New York. Tutto è nato otto anni fa, grazie all'intuizione dell'ormai celeberrima Honey.

"Ragazze al verde": bellissime e insospettabili che vendono cannabis all'elite cittadina di New York. Tutto è nato otto anni fa, grazie all'intuizione dell'ormai celeberrima Honey.

Queens of the Stoned Age”: questo fu il (geniale) titolo scelto da GQ per raccontare una storia che a New York conoscevano più o meno tutti, quella delle Green Angels, un’agenzia di modelle che si era messa a vendere cannabis all’élite di New York. Tra i loro clienti Rihanna, Justin Bieber, il conduttore Jimmy Fallon, musicisti, giornalisti, artisti.

A guidare le Green Angels un’ex modella che si fa chiamare Honey (Miele), che in otto anni è riuscita a mettere su un business multi-milionario, con profitti da quasi 30mila dollari al mese. E senza nessun arresto: nello stato di New York è tutt’ora illegale vendere più di 25 grammi di erba.

Ecco chi sono (o meglio erano, forse) le Green Angels

Honey ha avuto un'intuizione, farsi sponsorizzare da un “pezzo grosso”. Per lei è stato Rihanna, a cui ha consegnato marijuana gratis. Al momento del profilo su GQ c’erano almeno trenta ex modelle nel collettivo delle Green Angels. Tutte attraenti, istruite, gente che aveva studiato e viaggiato. Il calcolo era che la polizia tende a non perquisire belle ragazze, nella maggior parte dei casi (e aveva funzionato per ben otto anni senza un arresto), bastava un sorriso e via.

Si diventava clienti delle Green Angels solo se referenziati da qualcuno che era già nel club, tipo Jimmy Fallon o Justin Bieber. Le ragazze avevano anche organizzato un sistema di penalità. I comportamenti sbagliati (come non essere presenti alla consegna o urlare alle ragazze) erano uno strike (penalità). Alla terza si era fuori, come nel baseball. Tutto il business era gestito via sms.

La storia pubblicata su GQ ha fatto letteralmente il giro del mondo. E ha soprattutto spaventato le Green Angels, che non erano interessate a questa attenzione improvvisa che dai media sarebbe passata alla polizia. Avevano guadagnato abbastanza nei loro otto anni di spaccio e, a differenza di Walter White nella serie Tv “Breaking Bad”, hanno saputo quando fermarsi.

In compenso Suketu Metha, il reporter di GQ autore dell’articolo, è diventato per un periodo uno dei personaggi più odiati di New York, l’uomo che per la sua gloria personale ha rotto il giocattolo più bello della città.