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Come usare le lampade solari dopo il nuovo decreto (seconda parte)

Dopo il nuovo decreto legislativo sulle lampade solari, sono sempre in tanti che ne fanno uso. Ma quali sono le precauzioni da prendere? Ecco alcuni consigli

Dopo il nuovo decreto legislativo sulle lampade solari, sono sempre in tanti che ne fanno uso. Ma quali sono le precauzioni da prendere? Ecco alcuni consigli

Il Ministero della Salute ha emesso un nuovo decreto legislativo che vieta agli under 18 e alle donne in gravidanza l’uso di lampade solari e raccomanda ai centri di abbronzatura di informare i propri clienti con appositi cartelli e con un questionario. Ma per gli irriducibili dell’abbronzatura tutto l’anno quali sono le principali precauzioni?
Nella prima parte di questa guida, abbiamo descritto come le lampade abbronzanti possono mettere a rischio la salute della nostra pelle ma sappiamo che molti di voi non rinunceranno facilmente al sole finto pur di mostrarsi sempre abbronzati.
Intano, è utile sapere come funzionano le lampade abbronzanti. Queste ultime sono apparecchi che producono artificialmente raggi ultravioletti che scuriscono la pelle. Qualche anno fa emettevano solo raggi UVA (più lunghi, meno pericolosi con effetti meno duraturi), oggi invece si producono lampade a raggi misti che emettono anche gli UVB, i raggi corti, più dannosi.

Il sole naturale mescola agli ultravioletti anche altre radiazioni che ne attutiscono l’impatto con la pelle, mentre i raggi artificiali sono molto concentrati per procurare un’abbronzatura intensa ma con la pelle un po’ bruciacchiata (soprattutto le lampade facciali)

Le lampade sono di due tipologie:

  1. Ad alta pressione, usate soprattutto per il viso, sono alogene con un filtro blu. Emettono per  il 99,5% raggi Uva ad alta intensità che danno un’abbronzatura rapida ma non duratura. Vanno usate per tempi brevi.
  2. A bassa pressione, usate per docce e lettini, sono costituite da tubi al neon, emettono una minima quantità di raggi Uvb che stimolano la produzione di melanina. Gli effetti sono visibili dopo circa 6 ore e il risultato è più duraturo.

Cosa fare prima delle lampade?

  • Sarebbe utile fare un esame della pelle osservando come reagisce al sole naturale. Se non si arrossa ma diventa subito dorata non ci sono problemi.
  • Chi ha lentiggini, capelli rossi, efelidi, è ipersensibile al sole e dovrebbe evitare lampade e lettini.
  • Prima di ogni lampada, è necessario detergere bene la pelle in quanto il trucco (mascara, fondotinta, rossetti) contiene profumi e sostanze che reagiscono alla luce e potenziano i danni dei raggi.
  • Le lampade emettono raggi ad alta concentrazione che rendono inefficaci le creme solari.
  • Chi porta le lenti a contatto deve toglierle prima del trattamento.
  • Per tutti è obbligatorio l’uso di occhialini perché i raggi ultravioletti sono pericolosi per il cristallino che diventa opaco e la retina perde elasticità e rischia il distacco.
  • È consigliato non esporsi al sole prima di 48 ore dopo una seduta abbronzante ed evitare sedute ravvicinate e frequenti (non si dovrebbero fare più di dieci lampade in un anno).
  • Più l’abbronzatura artificiale simula il processo di quella naturale, meno rischi si corrono; la giusta doratura va raggiunta con sedute brevi distribuite in almeno venti giorni.
  • Per ottenere una bella tintarella, si può ricorrere anche agli autoabbronzanti che contengono zuccheri che ossidandosi creano un bell’effetto dorato, senza rischi.