Prevenzione
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Donne e salute delle ossa, il rischio di fratture è troppo spesso sottovalutato

La menopausa aumenta i rischi per la salute delle ossa delle donne. Scopri perché non sottovalutare il pericolo di fratture! 

La menopausa aumenta i rischi per la salute delle ossa delle donne. Scopri perché non sottovalutare il pericolo di fratture! 

Con l'avanzare dell'età la salute delle ossa delle donne è minacciata dagli effetti della riduzione degli ormoni circolanti.

La diminuzione degli estrogeni associata alla menopausa porta alla perdita di massa ossea e a una tipica fragilità che può rappresentare l'anticamera dell'osteoporosi

Ossa più fragili sono ossa più a rischio di fratture. Tuttavia, anche se l'aumento del rischio di osteoporosi in menopausa è un fenomeno ben noto, le donne sembrano sottovalutare troppo spesso quello di fratture.

A portare l'attenzione sul tema in occasione del congresso internazionale Skeletal Endocrinology Meeting, recentemente tenutosi a Mantova, da cui è emerso che solo il 12% delle donne a rischio segue correttamente una terapia mirata a ridurre la probabilità di fratture.

A certificarlo sono i dati dell'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco, secondo cui solo il 24% delle donne che hanno già affrontato una frattura o ad alto rischio di subirne una segue una terapia, e di questo 24% circa la metà interrompe i trattamenti.

Alla bassa aderenza alle terapie anti-osteoporotiche contribuiscono vari fattori come l’età, aspetti socio-economici e gli effetti collaterali delle terapie”, ha spiegato Andrea Giustina, presidente del Gioseg (Glucocorticoid Induced Osteoporosis Skeletal Endocrinology Group) e docente di Endocrinologia e Metabolismo all'Università 'Vita e Salute - San Raffaele' di Milano, che di fronte a questi dati non sembra aver dubbi: la percezione del rischio di fratture da osteoporosi è ancora modesta.

Il fenomeno è un esempio della cosiddetta 'negligenza di probabilità', un comportamento che secondo lo psicologo sociale Cass Sunstein porta a sopravvalutare i rischi di azioni relativamente innocue e a sottovalutare quelli delle attività più pericolose.

In questo caso evitarlo è fondamentale per garantire l'efficacia dei farmaci nella prevenzione delle fratture. Come ha infatti spiegati Sandro Giannini, esperto del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova, “la mancata assunzione è la perdita di efficacia del trattamento”.

In particolare, il farmaco ha un qualche effetto solo se ne viene assunta almeno la metà di quanto ne viene prescritto. Tuttavia, per veder davvero scendere il rischio di fratture è necessario assumerne in modo corretto almeno l'80%.

Al momento, invece, anche i bifosfonati – semplici da utilizzare perché da assumere per via orale una sola volta alla settimana – vengono assunti correttamente al massimo dalla metà delle pazienti. Per questo gli esperti hanno voluto ribadire il concetto: solo se le si segue in modo corretto è possibile sperare che le terapie prescritte siano davvero efficaci.

Foto: © tashatuvango – Fotolia.com