Riducendo i livelli di acido urico le visciole potrebbero aiutare a combattere la gotta in modo naturale. Scopri le loro potenzialità!
Riducendo i livelli di acido urico le visciole potrebbero aiutare a combattere la gotta in modo naturale. Scopri le loro potenzialità!La gotta è un disturbo associato a forti dolori che può trasformarsi in un problema seriamente debilitante.
Alla sua base c'è un eccesso di acido urico, una sostanza che se presente in quantità troppo elevate forma cristalli nelle articolazioni.
Anche se esistono farmaci in grado di tenere sotto controllo il problema, sempre più pazienti cercano alternative naturali prive di effetti collaterali.
Oggi un nuovo studio della Northumbria University di Newcastle, nel Regno Unito, sembra aver trovato una possibile soluzione in cucina.
Le visciole, varietà di ciliegia spesso utilizzata per preparare ottimi dolci, aiutano a ridurre in poche ore l'acido urico presente nell'organismo
Pubblicato sul Journal of Functional Foods, lo studio ha valutato l'effetto dell'assunzione di un concentrato di visciole in individui sani, ma l'esperienza raccontata da pazienti affetti da gotta suggerisce che potrebbe essere sufficiente mangiare queste ciliegie tali e quali per ridurre i disturbi associati alla malattia.
Come ha spiegato Glyn Howatson, responsabile della ricerca, lo studio ha dimostrato che l'assunzione di visciole porta a “una riduzione dell'acido urico nel sangue, un aumento dell'acido urico nelle urine e una riduzione di un marcatore dell'infiammazione in poche ore”.
Per di più le due dosi testate (30 e 60 ml di concentrato) sono risultate ugualmente efficaci, permettendo di aumentare l'escrezione dell'acido urico del 250% già 2 ore dopo l'assunzione e di ridurne le concentrazioni nel sangue dopo 8 ore del 36% circa.
“Ciò che è particolarmente interessante”, ha commentato Howatson, “è che è necessaria solo una quantità relativamente piccola di concentrato di visciole per ottenere gli effetti positivi di riduzione dell'acido urico”.
Secondo l'esperto i risultati ottenuti rappresentano “un primo passo entusiasmante verso l'applicazione di questo trattamento a una popolazione clinica affetta da gotta”.
Foto: © Unclesam - Fotolia.com
Fonte: Northumbria University