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Allergia ai farmaci: ne soffre una persona su dieci

Una persona su dieci soffre di allergia ai farmaci. Scopri quali sono le più frequenti e come affrontarle con i consigli degli esperti!

Una persona su dieci soffre di allergia ai farmaci. Scopri quali sono le più frequenti e come affrontarle con i consigli degli esperti!

I farmaci sono preziosi alleati della salute. Purtroppo, però, anche i principi attivi più conosciuti ed utilizzati, come l'acido acetilsalicilico contenuto nell'aspirina, possono avere seri effetti collaterali.

Fra questi sono incluse anche le reazioni allergiche.

Secondo quanto emerso durante il Congresso nazionale di Allergologia “HighLights in Allergy and Respiratory Diseases" di Genova una persona su 10 è allergica ai farmaci

Nei pazienti ricoverati in ospedale questa quota può salire anche al 20%.

Nella maggior parte dei casi quelle con cui si ha a che fare sono le cosiddette reazioni di ipersensibilità ai farmaci, più frequenti nei confronti di antibiotici come le penicilline, le cefalosporine e i sulfamidici, ma anche dell'aspirina e di altri farmaci antinfiammatori non steroidei.

Le reazioni allergiche agli antibiotici possono essere di due tipi: immediate e non immediate

Le reazioni immediate, spesso scatenate dall'associazione tra amoxicillina e acido clavulcanico, ma anche dalle cefalosporine e dal ceftriaxone, si verificano entro un'ora dall'assunzione dell'antibiotico.

I loro sintomi includono:

  • eruzioni cutanee come l'orticaria;
  • necrolisi tossica dell’epidermide (una reazione dagli effetti simili a un'ustione);
  • shock anafilattico.

Il sintomo più frequente delle reazioni non immediate è invece l'esentema maculo-papuloso, detto anche "morbilliforme" perché simile ai sintomi del morbillo.

Quando i problemi durano più di una settimana è probabile che si abbia a che fare con vere e proprie allergie

Qual è la cura migliore in caso di reazione allergica?

I cortisonici sono più efficaci rispetto agli antistaminici, ma come ha spiegato Antonino Romano, direttore dell'Unità di Allergologia del Complesso Integrato Columbus di Roma, "a seconda del tipo di reazione si scelgono percorsi diversi".

"Nel caso di reazioni immediate, laddove possibile, doso le IgE specifiche per il farmaco, oppure uso un test di attivazione dei basofili in vitro, cioè in laboratorio. Oppure direttamente sul sangue, cioè in vivo, attraverso test cutanei che sono definiti prick e, se negativi, si procede con i test di esposizione controllata".

"In caso di positività dell’esame, il soggetto è sicuramente allergico; si possono quindi trovare antibiotici alternativi a quelli che provocano l’allergia".

Foto: © nikesidoroff - Fotolia.com

Fonte: Studio Diessecom