Vaginale, clitorideo, “fai-da-te”, multilplo, anale, onirico. E altri ancora. Ecco i 10 tipi di orgasmo femminile.
Vaginale, clitorideo, “fai-da-te”, multilplo, anale, onirico. E altri ancora. Ecco i 10 tipi di orgasmo femminile.Vaginale, clitorideo, multiplo, sequenziale, anale, a fusione, “fai-da-te”. Quando si tratta di orgasmo, alla domanda “Sei venuta?”, i partner più curiosi potrebbero anteporre un “come”. Perché di orgasmi femminili ce ne sono veramente diversi.
Si va dai classici, che sono sulla bocca di tutti, a quelli più strani.
Come l’orgasmo onirico, il “fai-da-te” (alias maturbatorio), e quello raggiunto con “l’aiuto dei sexy-toys”. Ci sono poi i due orgasmi più anticipatici ai maschietti: quello simulato e da “rabdomante”. Sembra di trovarsi al supermercato e di avere in mano una lista della spesa. In realtà è tutto naturale: basta conoscersi, o approfondire la “conoscenza” nei punti e con i modi giusti. Scopriamo insieme quanti tipi di orgasmo femminile esistono.
Numero uno: l’orgasmo vaginale.
E’ quello classico, tradizionale e più “strong”. A effetto immediato, collegato direttamente con il punto G (e gli altri punti di piacere interni alla vagina). Non basta la semplice penetrazione per raggiungerlo: ci vogliono la predisposizione femminile e il ritmo giusti.
Anche le dimensioni del pene fanno, chiaramente la differenza. In particolare, per quanto riguarda l’orgasmo vaginale, è importante la larghezza per stimolare le pareti della vulva.
Numero due: l’orgasmo clitorideo.
Superficiale, ma solo dal punto di vista letterale: si raggiunge stimolando il clitoride, appunto, in superficie. Gli effetti dell’orgasmo clitorideo - per la donna clitoridea - sono però sistemici. Se è forte ti sale alla testa. Pare che, tra il vaginale e il clitorideo, le donne si dividano in due gruppi: o hanno l’uno o hanno l’altro. E’ una categorizzazione rigida, dovuta al fatto che il nostro corpo, se non ha il coraggio di sperimentarsi nel piacere, si abitua alla modalità d’orgasmo che conosce. Si impunta, insomma!
Numero tre: l’orgasmo anale.
Tra la vagina e il retto c’è un punto chiamato PS spot che è un po’ il cugino del punto G: se ci entri in confidenza, ti godi il rapporto. Il sesso anale non è una pratica consueta: c’è chi lo fa e chi no. In parte gioca un ruolo ancora l’opinione comune che vede il sesso anale come una pratica deviata: allora godere dall’ano diventa un tabù. In parte fa la differenza anche il timore di “e se poi fa male, che faccio?”. Bisognerebbe sperimentarlo, ma servono calma e intimità di coppia. Soprattutto se lo si fa per la prima volta.
Numero 4: l’orgasmo sequenziale.
“Tu e un orgasmo dopo l’altro”. Potrebbe essere questo il motto dell’orgasmo sequenziale. A una condizione: che ci siano le pause giuste. Le donne che hanno un orgasmo sequenziale (non importa da dove parta il piacere) hanno un tempo di recupero tra un’esplosione di piacere e l’altra. Un po’ come accade agli uomini ma le pause sono leggermente più brevi.
Numero 5: l’orgasmo multiplo.
Niente pause invece per l’orgasmo multiplo. L’eccitazione sessuale si mantiene costante e il piacere è un po’ come il mare mosso: un’onda che va, un’onda che viene. Con la particolarità che ogni onda (alias orgasmo) è in questo caso più potente di quella che la precede. Si parte da orgasmi piccoli e “flash” per arrivare a quello sistemico e totalizzante. Un climax di piacere, insomma.
Numero 6. l’orgasmo con-fuso o a fusione.
Questo tipo di orgasmo, insieme a quello “artificioso”, richiede il supporto del partner. O, comunque, un’aggiunta di mano da parte della donna. Si tratta di un piacere che esplode quando si unisce la stimolazione vaginale con quella clitoridea. Il clitoride ha delle ramificazioni nervose non solo intorno ma anche dentro la vulva. Questo consente la combinazione dei due tipi di piacere. Meglio provare comunque diverse posizioni prima di intercettare quella che fa al caso tuo.
Numero 7: l’orgasmo artificioso.
Si chiama così non perché sia finto ma perché si raggiunge attraverso l’ausilio dei sexy toys. Basta familiarizzare con la zona del corpo che più ci interessa. Se usati con moderazione e per gioco, i sexy toys possono vivacizzare l’orgasmo e far scoprire una dimensione di intesa più divertente. Se già ne usi uno e ti va di sperimentare a due, non avere paura di proporre al tuo partner.
Numero 8: l’orgasmo fai-da-te, o masturbatorio.
Chi da sé fa per tre, si dice. Nel caso dell’orgasmo masturbatorio funziona proprio così. Masturbarsi pensando al partner o a una fantasia erotica, ti fa subito “sciogliere”. Quando sei da sola, o meglio con te stessa, hai meno condizionamenti dal momento che c’è solo una relazione di cui avere cura: quella con la tua vagina. L’orgasmo fai-da-te è salubre e alla portata di tutte: anche di chi non ha un uomo con cui godere in intimità.
Numero 9: l’orgasmo onirico.
Il piacere fa sognare ma, a volte, è il sogno che ti dà piacere. Ti è mai capitato di fare un sogno erotico e di avere un orgasmo in notturna? Pare che sia più una prerogativa femminile che maschile. Sarà che noi donne siamo più creative e a volte sessualmente trattenute. Fatto sta che la stimolazione cerebrale quando dormi può farti godere. Tutto merito dell’inconscio!
Numero 10: l’orgasmo simulato e da rabdomante.
Si tratta di due tipi di orgasmo anticipatici ai maschietti. Il primo perché è finto: purtroppo, il film “Harry ti presento Sally” ha avuto conseguenze eclatanti da questo punto di vista sulla trasparenza della comunicazione sessuale. Quando ti capita di “dover dar conto” dei tuoi orgasmi (perché è lui a chiederti sul momento se stai provando piacere, o perché hai ansia da prestazione), ti costringi a mentire. Un altro orgasmo fittizio è quello da “rabdomante”: quello del “ci sono quasi”, “rallenta”, “più forte”, “non così” e, finale prevedibile, “no: non riesco”. L’orgasmo da rabdomante è proprio della donna che non si lascia andare e vive la sessualità guidando l’altro, più che affidandosi all’intimità. Sia il simulato che il rabdomante rappresentano la vittoria della razionalità sulll'eros e della mente sul corpo.
A che pro o, meglio, a che piacere però?
Foto @ George Mayer | Fotolia.com
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