Non solo Pandoro e Panettone, la tradizione regionale è ricchissima di dolci legati al Natale, alcuni più famosi altri meno. Ma sicuramente tutti ricchissimi di gusto e storia.
Non solo Pandoro e Panettone, la tradizione regionale è ricchissima di dolci legati al Natale, alcuni più famosi altri meno. Ma sicuramente tutti ricchissimi di gusto e storia.Ecco 10 dolci di Natale che non sono certamente esaustivi della varietà di preparazioni presente sul nostro territorio e posso garantire che scegliere è stato difficilissimo.
10. I Mostaccioli
Di origine antichissima - le prime testimonianze risalgono all’epoca romana – i mostaccioli sono ormai diffusi in moltissime regioni che ne rivendicano la paternità come la Calabria, la Campania, la Sicilia e l’ Abbruzzo e ogni versione presenta le sue caratteristiche distintive: a base di mosto cotto oppure di fichi, mandorle o miele.
9. Pan Natale di Modena
Tipico della zona del modenese appunto, si tratta di un pane dolce di colore scuro servito a quadrotti. Spostandoci verso il mare, in Romagna, uno dei dolci tipici che in molte case si serve a Natale è la Zuppa Inglese, delizia a base di pan di Spagna bagnato con alchèrmes e arricchito da crema pasticcera e al cioccolato.
8. Lo Zelten
Risalendo verso il Trentino Alto-Adige i sapori iniziano ad assomigliare a quelli del nord Europa, è il caso dello Zelten, simile ad una pasta frolla e ricchissima di frutta secca, canditi e cannella.
7. Gli struffoli
Nel viaggio da Nord a Sud torniamo in Campania per un dolce famosissimo, tutti infatti hanno sentito parlare e magari avuto la fortuna di assaggiare gli Struffoli: piccoli bocconcini di pasta fritta ricoperti di miele. Ne esiste una versione Pugliese chiamati Purciddizzi.
6. I Roccocò
Restiamo in Campania con i Roccocò, immancabili nel carrello dei dessert natalizi partenopei. Si tratta di ciambelle, questa volte cotte al forno, con all’interno mandorle e spezie. Il particolare nome deriva dal francese “roccaille” e dalla forma che ricorda una conchiglia arrotondata.
5. La Bisciola
C’è un dolce in Valtellina che a Natale si consuma a volte anche più del Panettone: la Bisciola chiamata anche Pan di fich o Panettone valtellinese. Una pagnotta di grano saraceno o farina di segale molto sostanziosa in cui si possono ritrovare tutti i sapori tipici di questa meravigliosa zona di montagna come le castagne, la frutta secca, l’uvetta, i fichi e le noci.
4. I ricciarelli
In profumo di podio troviamo i Ricciarelli a base di mandorle, albume e zucchero dalla classica forma del chicco di riso. Originari della zona di Siena ma ormai diffusi in tutta Italia, se ne trovano diverse versioni arricchite ad esempio con il cioccolato.
3. Il Panforte
Restiamo in Toscana, a Siena, con il Panforte. Dolce di storia antichissima, le prime ricette risalgono infatti all’anno Mille e gli ingredienti sono rimasti nei secoli quasi invariati - a parte alcune modifiche come quella apportata all’epoca della visita della Regina Margherita, che lo fece diventare da nero a bianco in superficie per renderlo più gradevole. Una ricetta molto calorica a base di canditi, frutta secca, spezie, miele che insieme rendono il Panforte squisito e inconfondibile a ogni morso.
2. Il Torrone
Anche in questo caso ci muoviamo su territori conosciuti, il torrone infatti, la cui origine è ancora controversa e alla tradizione che vuole la prima versione a Cremona se ne affiancano altre che lo vedono nascere in altre zone, è ormai diffusissimo nelle sue diverse varianti: morbido, al cioccolato, ricoperto, fino ad arrivare alla versione calabrese “il torrone dei poveri” che non è a base di albumi e miele ma si tratta fichi secchi ripieni con una piccola mandorla.
1. L'Ofella veronese
E’ stato difficilissimo scegliere chi incoronare e nella mia personale classifica lo scettro va all’Ofella veronese, sorella del pandoro ma se possibile ancor più buona. La sua ricetta ha origine nel 1891 quando Giovanni Battista Perbellini modificò gli ingredienti di un dolce tradizionale il “Nadalin” arricchendolo di burro e uova e creandone così una versione molto più morbida e soffice: l’Ofella d’Oro. La preparazione dell’Ofella è rimasta invariata fino ad oggi, con la produzione che nella pasticceria Perbellini inizia a Ottobre e si protrae fino alla primavera.