Sul sole circolano diversi falsi miti. Scopri le regole per un'abbronzatura sicura!
Sul sole circolano diversi falsi miti. Scopri le regole per un'abbronzatura sicura!Il sole è un'arma a doppio taglio.
I suoi raggi, infatti, sono preziosi alleati della salute, ad esempio perché stimolano la produzione di vitamina D.
D'altra parte, però, al loro interno si nascondono gli ultravioletti, pericolosi non solo perché possono causare irritazioni e ustioni, ma anche perché sul lungo termine possono promuovere la comparsa del cancro alla pelle.
Per questo motivo è fondamentale proteggersi con adeguati filtri solari, sul cui utilizzo circolano però ancora diverse leggende.
I falsi miti su sole e abbronzatura mettono in pericolo la salute
A elencare i più diffusi è Norma Cameli, esperta di Dermatologia Estetica all'Istituto Dermatologico “San Gallicano” di Roma.
Ecco quali sono.
- Una protezione solare alta non fa abbronzare. In realtà è vero il contrario: filtri elevati aiutano ad abbronzarsi gradualmente e ad ottenere una tintarella più duratura.
- I solari durano tutto il giorno. In realtà devono essere riapplicati circa ogni 2 ore, ogni volta che si fa un bagno o una doccia o dopo aver sudato.
- I prodotti waterproof sono completamente resistenti all'acqua. In realtà anche questo tipo di creme e lozioni deve essere riapplicata di tanto in tanto.
- I solari non scadono. In realtà hanno una scadenza come tutti i cosmetici, e perché non venga anticipata devono essere conservati correttamente.
L'esperta ricorda anche alcune verità sul sole:
- promuove la formazione delle rughe: è il cosiddetto fotoinvecchiamento della pelle, più marcato nel caso di viso e décolleté;
- deve essere preso gradualmente;
- anche chi ha i nei può prendere il sole, ma solo proteggendosi adeguatamente;
- alcuni cibi contribuiscono a favorire l'abbronzatura;
- un'esposizione eccessiva al sole in estate può favorire la caduta dei capelli in autunno.
Attenzione, quindi: se si vuole che il sole resti un amico del benessere e della bellezza è bene goderne in modo responsabile.
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Fonte: Ansa