La danza del ventre, abbandonate le sue origini rituali, diviene intrattenimento con una componente sensuale fortissima. Il nome Shakira vi dice qualcosa?
La danza del ventre, abbandonate le sue origini rituali, diviene intrattenimento con una componente sensuale fortissima. Il nome Shakira vi dice qualcosa?Le origini
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Il termine "danza del ventre" venne creato dai viaggiatori che si recavano in Oriente nel corso dell’Ottocento impressionati dai movimenti isolati dell’addome e del bacino, molto diversi da quelli delle più note danze occidentali: le espressioni coniate per descrivere questo tipo di danza furono il francese “danse du ventre” e l’inglese “belly dance”.
La danza orientale è la danza che ha origine dal centro del corpo e il cui principio fondamentale è l’isolamento del movimento delle singole parti: la difficoltà risiede nella fusione di questi movimenti apparentemente isolati in un fluire unico del ballo.
In Oriente si distinguono le definizioni “raqs baladi” e “raqs sharqi”: con il primo termine si indica una danza popolare e diffusa fra chiunque desideri ballare con movenze riconducibili alla danza del ventre; con il secondo si indicano movimenti più raffinati e con un livello di esecuzione più alto.
Le origini della danza orientale vengono fatte risalire al rito religioso e, in particolare, alle preghiere e ai riti di fertilità. Non è difficile collegare alcune movenze del bacino a un tributo simbolico all’atto della procreazione. Questo genere di ballo con finalità propiziatoria è ancora in uso in Polinesia, Sudamerica e Africa.
Dal rito, nel tempo, si è giunti però all’intrattenimento.
La danza orientale arrivò in Europa attraverso l'America e la denominazione ufficiale dei passi è in lingua inglese.
Una danza ideale per ritrovare l’armonia
La danza del ventre scioglie la muscolatura rendendola flessibile: richiede un saldo appoggio a terra che rassoda la muscolatura degli arti inferiori, ridefinisce la muscolatura addominale grazie ai movimenti rotatori e irrobustisce la muscolatura di braccia, spalle e petto sostenendo il seno.
Quale modo migliore per ritrovare un po’ di femminilità? Nella danza orientale il bisogno di esprimere la femminilità è addirittura esibito e molte donne trovano in queste movenze così sensuali uno spunto concreto per conoscere il proprio corpo, la sua bellezza e ritrovare un lato seduttivo magari perduto.
Per imparare la danza del ventre a livelli elementari non è necessaria una grandissima preparazione. Va detto però che le ballerine professioniste studiano tutti i generi della danza e, in primis, le basi della classica.
La musica
La musica per la danza del ventre dura, classicamente, circa 15 minuti ed inizia con un’introduzione che poi sfocia in una melodia interrotta dagli assolo di singoli strumenti (i cosiddetti taksim) in cui i musicisti improvvisano spesso accompagnati da tamburi; il finale riprende solitamente la melodia iniziale.
I passi e i movimenti base
Ricordiamoci che, come per tutte le attività, è importante partire da un riscaldamento che riguardi tutti i muscoli: dal collo ai piedi.
Una volta capita l’importanza dell’appoggio radicato sui piedi che prevede il peso portato in avanti e le ginocchia leggermente piegate, si potrà partire con l’ancheggio laterale sul posto, il movimento emblematico di questo ballo, per poi passare al doppio ancheggio.
Hiplift (l’anca si alza e l’accento è quando la portiamo verso l’alto)
Shimmy dei fianchi (si scuotono velocemente - e con movimenti ridotti - i fianchi: a destra e a sinistra)
Shimmy del petto (si scuote il petto con le braccia aperte)
Il movimento del serpente (le onde delle mani e delle braccia)
I costumi
L’importanza dell’abito nell’esecuzione della danza del ventre è essenziale: il costume classico prevede gonna, cintura e corpetto che sono solitamente molto ricamati o impreziositi da pietre o monete e medagliette tintinnanti. Se non si desidera tenere la pancia scoperta è possibile indossare qualcosa di aderente che segni la figura lasciando libero il movimento. Il velo infine è un elemento coreografico: tradizionalmente viene utilizzato per aprire la danza e poi lo si abbandona durante la coreografia.
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