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Donne e eros: tra cinema, psiche e letteratura

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Racconti erotici: i fumetti e le donne di Milo Manara

Il maestro del fumetto erotico ha dedicato la sua vita alle donne, mettendole al centro dei suoi lavori. Ecco perché uno dei più grandi disegnatori europei viventi riesce ancora oggi ad eccitare uomini e donne.

Il maestro del fumetto erotico ha dedicato la sua vita alle donne, mettendole al centro dei suoi lavori. Ecco perché uno dei più grandi disegnatori europei viventi riesce ancora oggi ad eccitare uomini e donne.

Il nome di Milo Manara è uno di quelli che quando lo si pronuncia in una stanza piena di gente, cambia la temperatura all'ambiente. C'è chi arrossisce, chi sogghigna, chi impallidisce, ma nessuno resta indifferente al suono del nome del maestro del fumetto erotico italiano e, per molti, internazionale. Le sue donne sono ispirate dalle giovinette che Manara guarda passeggiare in primavera, ma hanno una caratteristica che le accomuna, oltre alla sensualità: sono protagoniste – e non oggetti sessuali.

Ecco come nascono le opere erotiche di Milo Manara

Chi è Milo Manara

Maurilio "Milo" Manara, classe 1945, è nato a Luson, in provincia di Bolzano. Attualmente vive a Verona. Le donne per lui hanno sempre avuto un ruolo attivo: nella sua famiglia la madre maestra guadagnava più del padre. Per questo la figura femminile nei suoi racconti erotici è sempre soggetto e non oggetto nelle sue storie. "Un tempo si parlava di libri che si leggono con una mano sola": con questa frase Milo Manara ammette il potere delle sue storie – erotiche e mai perverse -, che dagli anni Settanta ammaliano uomini e donne.

In un' intervista per Il Foglio disse: “Io osservo, sogno e disegno. Le mie donne sono la trasposizione accademica delle ragazze che incontro per strada”.

Le donne di Milo Manara

Chi sono dunque queste fanciulle? Le donne di Milo Manara sono molto femminili, fascinose e giovani. I corpi sono sempre ben modellati, sodi, ma mai artefatti. Ad esempio nel disegnare le labbra, non indugia mai sull'eccesso: sono sporgenti, carnose, luminose, naturali. Socchiuse, le bocche di Manara alludono al piacere, allo stupore e all'ingenuità.

I capelli sono ribelli, ricci e sempre lunghi, come le ciglia, altro segnale di femminilità. Ma il vero chiodo fisso di Manara sono le gambe: lunghe, affusolate, perfette, che si ricongiungono su sederi tondi, sodi, anatomicamente perfetti. Queste creature indossano gonne molto mini, pantaloni, giacche e maglie scollate. A volte, niente. Senza mai scivolare nella volgarità. "Per me le donne sono la sintesi della meraviglia dell’universo - confessò ancora nell'intervista al Foglio -. La mia è un'ammirazione instancabile".

Tra le sue donne più famose, indimenticabile è Miele, protagonista de Il profumo dell'Invisibile, pubblicato nel 1986 sulla rivista Totem. Questo personaggio rappresenta in tutte le sue forme e nel suo spirito l'archetipo di bellezza che ha ispirato Milo Manara in tutta la sua carriera.

La donna ideale per Manara? "Michelle Pfeiffer, così delicata da essere quasi impossibile da ritrarre - svela -. È androgina, come le mie donne. Atletica, pronta sul piano fisico, per niente mamma, indipendente". 


Lo stile di Milo Manara

Analizzando le opere di Manara in modo molto generale, quello che viene restituito al lettore è un erotismo sereno, terapeutico e liberatorio, privo di censura e spontaneo. Manara cita tra i suoi modelli ispiratori Botticelli e Raffaello per quanto riguarda l’arte; Hugo Pratt per i fumetti, uno dei suoi migliori amici, quasi un fratello maggiore; Federico Fellini per il cinema, che conobbe personalmente e di cui diventò amico nel 1985 grazie a Vincenzo Mollica. Le sue storie si nutrono della letteratura scritta da Henry Miller e Jack Kerouac. Tra i suoi scrittori preferiti ci sono Dostoevskij, Nabokov, Bulgakov.

Le opere più famose

Dai difficili esordi Milo Manara si è col tempo affermato, conquistando lettori in tutto il mondo e diventando ad oggi il più illustre disegnatore europeo vivente. Il primo disegno in Francia uscì su Charlie mensuel, supplemento di Charlie Hebdo: la storia si chiamava Lo Scimmiotto.

Il primo lavoro in Italia glielo diede l'editore Furio Viano nel 1969. Per lui firmò un fumetto erotico-poliziesco, sulla scia di Diabolik: Genius. Da lì il nome iniziò a girare. Nacque Jolanda de Almaviva, una serie di fumetti erotici e d'avventura al tempo stesso: pirati e filibustieri che si innamorano di belle donne. Da qui in poi Manara inizia a collaborare con i grandi nomi dell'editoria a fumetti - da Mondadori a Larousse.


Il gioco

Nel 1982 Playmen chiede a Manara un fumetto erotico. Nasce Il gioco, una saga che mette al centro Claudia Cristiani, una ricca signora molto disinibita a causa di un magico telecomando che, se azionato, libera gli impulsi sessuali della donna. Tuttavia nel fumetto vengono affrontati anche temi sociali, con uno spiccato tono critico. Nel 1984 la casa editrice Nuova Frontiera pubblica tutti gli episodi in un volume unico. Grazie a questa opera Manara diventa il maestro del fumetto erotico.

Storia ed erotismo

Lo stile di Milo Manara lo aiuta a insinuare l'erotismo anche nelle saghe storiche, come è successo per I Borgia o Caravaggio. Con Gulliveriana si mette alla prova con le nuove tecnologie, pubblicando l'intero libro ispirato al romanzo di Jonathan Swift su Cd. Tra i suoi libri più amati c'è anche L'Asino d'oro, un adattamento in chiave erotica della fiaba di Apuleio. 

Foto di apertura: LaPresse