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Sapiosessuale: quando l'intelligenza è sexy

Donne che vengono attratte da uomini ... intelligenti. E viceversa. Definizione e fenomenologia del sapiosessuale.

Donne che vengono attratte da uomini ... intelligenti. E viceversa. Definizione e fenomenologia del sapiosessuale.

Articolo a cura di My Secret Case

Correva l’anno 2002 quando un utente di LiveJournal coniava il termine sapiosessuale. 12 anni più tardi, il sito di incontri OkCupid aggiungeva la categoria sapiosexual alle possibili preferenze sessuali da indicare. E oggi i sapiosessuali sono approdati persino su PornHub, a confermarci che l’intelligenza fa sangue (e ricerche online). Ma chi sono i sapiosessuali?

Chi sono i sapiosessuali?

Sapiosessuale è colui (o colei, ovviamente) che prova attrazione sessuale per le persone intelligenti. Se l’intelligenza è una caratteristica che sicuramente non dispiace a nessuno, bisogna considerare che nel caso dei sapiosessuali è proprio LA caratteristica fondamentale di attrazione verso un’altra persona, nonché la miccia perché possa accendersi il fuoco della passione. L’attrazione fisica è in secondo piano, o meglio, è conseguenza dell’attrazione intellettuale. Sei bello e muscoloso ma debole nella conversazione, non conquisterai mai il cuore di una sapiosessuale.

Intelligenti sì, ma non troppo

All’inizio del 2018 uno studio condotto dall’University of Western Australia ha indagato, per la prima volta, la sapiosexuality da un punto di vista scientifico e accurato. E sono emerse cose molto interessanti. La prima è che sarebbe sapiosessuale una persona su 10, e che il genere non sembra rilevante: ebbene sì, anche gli uomini guardano il cervello. La seconda è che il livello di intelligenza considerato sessualmente apprezzabile corrisponde a un Q.I. di circa 120 (la media è di 100), cioè un’intelligenza superiore al 90% della popolazione. All’ulteriore aumento di Q.I., però, corrisponde una diminuzione dell’interesse.

Insomma, intelligenti sì, ma non troppo. La spiegazione? Le persone con un’intelligenza superiore al 99% della popolazione sono considerate (a torto o a ragione) “difficili”. La terza curiosità è che lo studio smentisce la saggezza popolare del “chi si piglia si assomiglia”: non è detto che un sapiosessuale sia a sua volta più intelligente della media, e non è detto che persone molto intelligenti siano sapiosessuali. Anzi, quarta informazione fondamentale: esiste anche una minoranza di persone che reputa sessualmente repellente un’intelligenza superiore alla media.

Sapiosessuale: un’etichetta necessaria?

Se da un lato l’affermazione dell’esistenza dei sapiosessuali può restituire fiducia nell’umanità (è finalmente dimostrato che esistono persone che non guardano solo il lato esteriore) e nell’evoluzione (partner più intelligenti contribuirebbero a prole più intelligente, ma questo lo si sapeva già), dall’altra è vista da alcuni come l’ennesima etichetta non necessaria nella già caotica “alberatura” dei generi e degli orientamenti sessuali.

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E per alcuni è solo una denominazione polite per quello che altrimenti si definirebbe classismo: potrebbe autodefinirsi sapiosessuale chi, per pregiudizio, non vorrebbe mai avere a che fare con persone con un basso livello di istruzione o una bassa estrazione sociale. Per fortuna a mettere tutti/e d’accordo pensa il sapio-sex symbol nazionalpopolare più amato di tutti i tempi: Alberto Angela!