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Gender is over: lo speciale

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Sessismo nei giocattoli: un Natale gender free è possibile?

Le differenze tra universo femminile e maschile diventano sempre più marcate sotto le feste, quando ci si avvicina ai giocattoli. Ma qualcosa sta cambiando. 

Le differenze tra universo femminile e maschile diventano sempre più marcate sotto le feste, quando ci si avvicina ai giocattoli. Ma qualcosa sta cambiando. 

Ancora oggi guardare una bimba che gioca a fare l'idraulico o indossa una tuta da astronauta, fa ancora alzare qualche sopracciglio. Per non parlare di un bambino che si diverte con scopa e spazzolone a tenere in ordine la casa. «Ci sono i giochi da maschi e quelli da femmina», direbbe qualcuno. E chi crede che le differenze di genere siano qualcosa che esiste solo nelle mentalità più arretrate, sbaglia. E a Natale è pure peggio.

Quando si tratta di fare regali, sembra che gli scaffali e le vetrine cambino. Spuntano il rosa e il blu, per aiutare i genitori a scegliere "meglio". Gli scaffali si dividono in "robe da femmine" e "cose da maschi", come in una sorta di Mar Rosso del gender.

Eppure qualcosa sta cambiando e sembra che un Natale gender free sia possibile.

Se la ricercatrice Elizabeth Sweet ha affermato che il mondo del giocattolo è sempre più gender divided, l'indagine di Tiendeo.it, leaders in servizi drive-to-store ed esperti in cataloghi digitali, va in una diversa direzione. Otto su 10 dei principali cataloghi digitali di giocattoli iniziano a essere più inclusivi rispetto alle distinzioni di genere. Le immagini mostrano bambine e bambini impegnati in contesti diversi e con giochi diversi, come le bambine con le costruzioni.

Foto: Nadezhda Prokudina - 123rf.com

Supermercati e centri commerciali sono i luoghi in cui si lavora di più per abbattere le differenze di genere. Al contrario, le aziende produttrici di giocattoli sembrano più reticenti ad abbandonare le distinzioni di genere per i propri prodotti.

«Sembra che le marche e i negozi siano ricettivi rispetto a questa crescente necessità della società di offrire ai più piccoli la possibilità di scegliere, lasciando da parte gli stereotipi, e che si stia producendo lentamente un cambio di paradigma già visibile nei cataloghi e nei punti vendita», spiega Eva Martín, CEO e co-founder di Tiendeo.

Giocattoli e stereotipi

Gli stereotipi di genere sono ancora intorno a noi. Il mondo del giocattolo è solo una delle sfere fortemente contaminate e, con l'avvento del Natale, si nota ancora di più. Alle bambine si suggerisce di regalare finte cucine con pentole e tegami, mentre le piste di automobiline sono consigliate - su volantini, cataloghi e nei negozi - per i maschietti.

Ma la buona notizia è che i progetti volti a superare gli stereotipi di genere si moltiplicano e si uniscono anche alla voglia di fare del bene. Playmobil ha introdotto una principessa non vedente, una cowgirl in sedia a rotelle e un personaggio con apparecchio acustico tra i propri personaggi. Lego invece ha creato una città accessibile per i disabili.

Il caso Barbie

Da alcuni anni anche Barbie si impegna con il suo universo a superare stereotipi di genere, dream gap e barriere fisiche. Tra le bambole più recenti ce ne sono diverse che rispecchiano realtà fisiche variegate, disabilità fisiche incluse. La bellezza? Per Barbie non è più solo il vitino di vespa e le lunghe gambe di plastica, ma è composta da un universo fisico molto variegato.

Come superare gli stereotipi di genere con i giocattoli

Gli esperti suggeriscono diverse strategie per affrontare le discriminazioni di genere con i giocattoli. Una di queste è non proibire gli oggetti che fanno sentire i genitori a disagio. Compresi quei giochi che includono le armi: potrebbero semplicemente ritrovarli a casa di un amico. Meglio parlare con i bambini e spiegare cosa c'è dietro quel pezzo di plastica.

Inoltre, bisogna ricordare che più del giocattolo, conta l'uso che se ne fa. Nessun oggetto o materiale è di per sé buono o cattivo, ma il comportamento che si sviluppa a contatto con esso. Anche un gioco tra principesse può diventare una guerra. La chiave di volta è variare i giochi.

Bisogna ricordare che i primi stereotipi di genere li veicolano proprio i genitori, abituati a percepire le bambine come più fragili e i maschietti più forti. Ciò crea una barriera fortissima tra i piccoli e i giochi che non apparterrebbero al proprio genere. Meglio creare un parco giochi variegato, che permetta ai bambini di sentirsi a proprio agio con ciò che li attira di più, senza distinzione.

Infine, parlare e giocare con i figli è un modo per superare ogni tipo di barriera - sia essa di genere o di valori sociali. Il dialogo rimane sempre l'arma più potente per comprendere il mondo e insegnare agli altri a farlo.

Foto di apertura: 123rf.com