Vacanze di coppia: come valutare la durata

L’estate si avvicina e la maggior parte delle coppie ha già pianificato le proprie vacanze. E’ una prassi relazionale, tipica e naturale: quando amiamo qualcuno, desideriamo passare tutto il nostro tempo libero con lui. A maggior ragione durante le ferie.

Ci sono però circostanze in cui valutare la durata della vacanza di coppia può essere un vantaggio

Come quando si hanno interessi diversi. Se a te piacciono le vacanze avventura e lui privilegia il relax, per esempio. O se il cerchio delle mete dove vorresti andare tu esclude quelle che piacciono al tuo partner.

A volte ci sono interessi che contrastano, modi di fare (e di rilassarsi) che non combaciano

A partire dalle piccole pratiche quotidiane. Come nel caso della “camminata”: ci sono persone che andrebbero avanti per ore, spostandosi a piedi in un posto. E persone che dopo qualche passo cominciano a lamentarsi, stile ciuchino di Shrek: “manca molto?”, “tra quanto si arriva?”, “ma io sono stanco”, “ma non si può prendere un mezzo?”. Allora uno dei due deve “gettare la spugna”, andare incontro alle esigenze dell’altro, farsi andare bene qualcosa che avrebbe fatto in modo diverso.

Ma in vacanza i compromessi pesano un po’.

Perché si è lì per rilassarsi, non per discutere. A volte basta poco - un broncio, un silenzio di troppo, una parola che scotta - per farci andare il divertimento di traverso. Ci sono coppie che scoppiano in vacanza e coppie che tornano più unite. Le prime, probabilmente, hanno fatto valutazioni sbagliate prima di partire.

Soprattutto se stiamo ancora conoscendo l’altro e siamo nella fase iniziale della relazione, meglio optare per un viaggio più breve

Servirà per testarsi e vedere se replicare con una durata maggiore. D’altronde l’amore non va mai in vacanza: quando c’è, è sempre operativo.

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