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PEOPLE: L'ATTUALITA'
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Chi è Barbara Alberti: le curiosità su un'icona tutta italiana

Spudorata, senza peli sulla lingua, eppure impeccabile nel look, con la sua acconciatura sempre in ordine: tutto quello che c'è da sapere sulla scrittrice, giornalista e opinionista italiana.

Spudorata, senza peli sulla lingua, eppure impeccabile nel look, con la sua acconciatura sempre in ordine: tutto quello che c'è da sapere sulla scrittrice, giornalista e opinionista italiana.

Irriverente, a volte sboccata, pungente, sempre elegante: sono alcune delle caratteristiche necessarie per definire Barbara Alberti, opinionista, scrittrice e giornalista italiana. Strenua paladina del diritto di invecchiare, di avere le rughe, delle donne e della loro smania “di essere infelici”, da anni dispensa consigli e perle di saggezza a chiunque le richieda. Ha coniato frasi memorabili e i suoi interventi sono sempre imprevedibili. Di lei, ciò che conquista irrimediabilmente è la passione di chi vive voracemente, sempre e irrimediabilmente.

Barbari Alberti: matrimonio, figli e vita privata

Nata l'11 aprile 1943 a Umbertide, in Umbria, sin da ragazzina Barbara Alberti nutre un'interesse spasmodico per la scrittura. Ciò l'ha spinta a scrivere oltre trenta libri libri, ventuno sceneggiature, racconti e articoli di giornale.

Incontra l'amore con il produttore e sceneggiatore Amedeo Pagani. Nel 1975 la coppia ha messo al mondo il suo primo figlio, il giornalista Malcom Pagani, seguito da una figlia, Gloria Samuela Pagani.

Oggi vive a Roma, non usa i social perché appartiene "orgogliosamente a un altro tempo", ordina i libri che le interessano per telefono, e sostiene che si pubblichi troppo e che "nessun essere umano può leggere tutte quelle cose".

Barbara Alberti e l'amore

In un'intervista a Gay.it Barbara Alberti ha dichiarato di essere stata schiava di un tormento: si innamorava solo degli omosessuali. "Il motivo? Erano diversi. Erano liberi. Erano uomini con un pensiero di rivolta - spiega la scrittrice, che aggiunge - Oggi siamo, più o meno, tutti omologati".

Nella stessa intervista ha rivelato anche di aver avuto esperienze saffiche e di trovare le donne "sessualmente interessanti" perché "conoscono il loro corpo meglio di un qualsiasi uomo". Ma le donne l'hanno anche annoiata a causa di un'impostazione "troppo eterosessuale" dei rapporti.

Trova imbarazzante l'erezione e secondo lei "i vecchi odiano le vecchie" perché in loro vedono la propria vecchiaia.

A Off Topic – Fuori dai luoghi comuni su Radio 24 ha anche raccontato dell’unica volta che ho amato un giovane: "Non sono stata all’altezza, perché gli facevo pesare la sua età, ero troppo orgogliosa, non ero abbastanza innamorata da passarci sopra, quindi gli ho rotto le palle".

Ha aggiunto: "Mi ha rincontrato dopo un po’ di anni e mi ha detto ‘che peccato, ti ho amato tanto e tu mi hai rovinato la vita con questa storia dell’età’. Per questo oggi consiglio alle donne che si innamorano di uomini più giovani di non rompere le palle e di non fare pesare la differenza d’età".

Sì, perché il tempo non è cosa da poco, soprattutto se sei donna. Se l'uomo col tempo peggiora, diventa ripetitivo e solo in rari casi si migliora, per la donna l'avanzare dell'età significa liberazione. "La donna quando invecchia si libera, ha tante cose da fare, fa le torte, balla, si trova con altre donne: si chiama amore per la vita”, ha rivelato a Radio 24.

È considerata il guru dell'amore e della vita di coppia, tanto che da anni tiene una rubrica su Gioia, in cui tenta di dare risposte ai dubbi delle donne. Alcune sue lettrici l'hanno raggiunta anche a casa sua, chiedendole di aiutarle a riprendersi i propri uomini.

Nel suo ultimo libro Non mi vendere, mamma! (Nottetempo) ha parlato di utero in affitto, una battaglia inspiegabilmente "di sinistra", mentre lei la considera "l'ultima frontiera della schiavitù".


Barbara Alberti e la bellezza

Barbara Alberti vive veloce. Benché sia bellissima, sostiene di non dedicare molta attenzione al suo aspetto fisico. "Io vivo molto la vita - ha spiegato in un'intervervista -. Neanche mi specchio. Ogni tanto mi soffermo a guardare qualche vetrina e quando mi vedo riflessa dico: 'ma chi è questa vecchia?'".

Considera le rughe un fenomeno temporaneo, che si rivelano proprio quando tene ricordi e te le rivedi in uno specchio, per caso. Vive il suo volto in modo onesto, riconoscendo la vita che ha vissuto. Come spiega in nella stessa intervista:

"Nella mia faccia si vedono i milioni di risate i milioni di pianti, il vizio del fumo (infinite rughe intorno alle labbra), l’aver preferito all’estetista altre perdizioni più emozionanti. E si vede, perché sembro un dattero secco anche per le nuotate sterminate sotto il sole credendomi Robinson, l’imprudenza, l’ottusità di un ottimismo irresponsabile che mi abbandona solo quando scrivo, e perdo la mia identità ovvero sono meno stupida".

Con il suo classico aplomb, ha definito i volti di chi fa ricorso alla chirurgia estetica "facce di culo", che non si accontentano di aver rifatto se stessi, "ma che vogliono rifare pure te", schierandosi nettamente contro la pratica.

Del resto, se voi foste Barbara Alberti, vi fareste ritoccare?

Le frasi più celebri di Barbara Alberti

Di cose memorabili, la scrittrice umbra ne ha dette tante: nelle mille trasmissioni televisive che l'hanno ospitata, nei suoi libri e attraverso i personaggi delle sue sceneggiature. Tra le frasi più celebri di Barbara Alberti.

"I noiosi si annoiano sempre". (da Il signore è servito, Mondadori, 1983)

"L'amore è per i coraggiosi, tutto il resto è coppia". (da La donna è un animale stravagante davvero, Frontiera, 1998)

Gli uomini quando invecchiano sfuggono le coetanee perché le odiano e vedono in loro la vecchiaia. Ti vorrebbero frantumare. I vecchi odiano le vecchie perché ti sfoderano la cartella clinica e hanno due terrori: che non gli venga più duro e che gli venga l’ictus”. (intervista a Off Topic – Fuori dai luoghi comuni su Radio 24)

"Io cerco di pensarmi il meno possibile. Mi do fastidio". (intervista a Gay.it)

"Al geloso basta il sospetto per essere felice". (da Sonata a Tolstoj, Baldini Castoldi Dalai, 2010) 

Foto apertura: Vincenzo Coraggio/LaPresse