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Premiata "Better Shelter", la casa IKEA per rifugiati

La casa IKEA per rifugiati, portatile e sostenibile, ha vinto il premio internazionale "Beazley Design of the Year Award", dedicato ai migliori progetti di design dell’anno. 

La casa IKEA per rifugiati, portatile e sostenibile, ha vinto il premio internazionale "Beazley Design of the Year Award", dedicato ai migliori progetti di design dell’anno. 

Better Shelter, la casetta di Ikea pieghevole, in plastica riciclata e fatta per accogliere i rifugiati, ha vinto il premio Beazley Design of the Year e Beazley Architecture Design of the Year, dedicato ai migliori progetti di design dell’anno e assegnato dal Museo di Design di Londra, battendo concorrenti di primo piano come la Fondazione Prada di Milano realizzata da Rem Koolhaas.

Non sono in tanti a saperlo, ma IKEA non realizza solo mobili di qualità a buon mercato: dal 2015 infatti, il colosso svedese si dedica anche alla costruzione di abitazioni per rifugiati.

Better Shelter è un edificio temporaneo e leggero progettato per essere assemblato in quattro ore e per ospitare almeno cinque rifugiati.

Pensato per resistere alle intemperie, Better Shelter è stato ideato da Johan Karlsson in collaborazione con IKEA Foundation: questa casetta presenta una copertura dotata di pannelli solari che forniscono l'energia necessaria.

Pieghevole e in plastica riciclata, questa casetta temporanea rappresenta una possibilità più che dignitosa per le persone sfollate e una soluzione molto conveniente per le organizzazioni umanitarie. Infatti mentre le tende distribuite dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) tendono a rompersi entro sei mesi, le casette Ikea possonoinvece durare fino a tre anni.

Pensata per migliorare le condizioni di vita delle famiglie sfollate a causa di conflitti e catastrofi naturali, come nel caso di terremoti, Better Shelter fornisce una soluzione abitativa innovativa.

Le casette Better Shelter sono state inviate in varie parti del mondo e hanno prestato un grande aiuto nel fronteggiare, ad esempio, la crisi umanitaria nell'isola greca di Lesbo o in alcune aree del Nord Europa particolarmente fredde.

Nel 2014 IKEA aveva già promosso una serie di Refugee Housing Unit: si trattava di tredici edifici prefabbricati richiesti dall'ONU per Kobe, in Etiopia. Ebbene, Better Shelter rappresenta la naturale evoluzione di questo progetto che ha avuto un clamoroso successo.

La chiave del successo di Better Shelter? Oltre al design democratico, è la semplicità di montaggio: il rifugio può essere costruito in loco, anche dalle stesse persone sfollate.

Better Shelter costa circa 1000 euro: ogni rifugio è dotato di una porta blindata, finestre, un sistema di climatizzazione, luce e un caricatore per il cellulare.

L'UNHCR ha sottoscritto un accordo per la fornitura di 30.000 rifugi da distribuire in vari paesi come Iraq, Ciad, Grecia, Serbia, e Gibuti.

I guadagni ricavati dal profitto di Better Shelter verranno reinvestiti dall'azienda e distribuiti alla società filantropica di Better Shelter per aiutare altri rifugiati nel mondo.

Foto Lifegate

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