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House Bartending, cos’è la nuova tendenza che spopola tra le celebrity

Con l'arrivo dell'autunno noia e malinconia si combattono trascorrendo più tempo con gli amici, magari sorseggiando un cocktail fatto da sè: ecco cos'è l'house bartending

Con l'arrivo dell'autunno noia e malinconia si combattono trascorrendo più tempo con gli amici, magari sorseggiando un cocktail fatto da sè: ecco cos'è l'house bartending

Combattere il cosiddetto “autumn blues”, il senso di spossatezza, malinconia e negatività che solitamente accompagna l’arrivo dell’autunno, con l’house bartending: il nuovo trend già popolare Oltreoceano arriva anche in Italia, e consiste nel preparare cocktail da servire e condividere poi con gli amici tra le mura di casa.

Cos’è l’house bartending

Tra le celebrity che già si sono dette fan dell’house bartending - letteralmente, il barista “casalingo” ci sono Gwyneth Paltrow, Justin Timberlake e la moglie Jessica Biel, Sarah Jessica Parker: l’idea è quella di combattere quello che viene a oggi considerato un vero e proprio disordine affettivo stagionale dedicando più tempo agli amici, magari invitandoli a casa per un aperitivo o una cena, e preparare per loro un cocktail all’altezza degli standard professionali, divertendosi a mischiare, mescolare, agitare bevande alcoliche e analcoliche, frutta esotica, erbe e altri ingredienti originali.

Foto: Fabio Formaggio© 123RF.com

Sperimentare dietro a un bancone con ghiaccio e bibite è ritenuto infatti un modo per dare sfogo alla proprio creatività e mettersi alla prova gratificando non solo se stessi, ma anche le persone cui si vuole bene. L’house bartending consente inoltre di risparmiare sul budget (evitando di spendere soldi in costosi club) e di socializzare e trascorrere e una serata con gli amici senza affrontare le temperature rigide dell’inverno, mettendosi anche alla prova: tagliare la frutta, dosare gli ingredienti, agitare lo shaker e riempire i bicchieri è per molti tanto divertente e soddisfacente quanto gustare il prodotto finito. Farlo a casa, un luogo intimo e privato e con le persone che si è scelto di invitare, rende l’esperienza ancora più appagante.

Una recente ricerca condotta dall’Università di Cambridge fa infatti risalire la causa degli sbalzi d’umore legati all’Autmuhn Blues anche alla diminuzione delle ore di luce solare e dunque della serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore: passare del tempo con gli amici e condividere risate e momenti di conviviali aiuta a far tornare il buon umore, e farlo a casa è diventato molto più cool che farlo all’interno di bar, club e ristoranti.

House bartending, come si fa


Pronti a cimentarvi con l’house bartending? Ecco il decalogo degli esperti raccolto dall’osservatorio “Sanbitter Aperitivo Cool Hunting”:
 

  1. Mixare: l’abilità nel miscelare adeguatamente i diversi ingredienti, dall’alcol ai succhi e alle bevande analcoliche, è fondamentale per preparare un buon cocktail;
  2. Dosare: ogni drink ha la sua ricetta e dunque il suo dosaggio. Richiede dunque un delicato equilibrio tra “parti” alcoliche e “parti” analcoliche e una componente adeguata di ghiaccio;   
  3. Shakerare: lo shaker è lo strumento indispensabile che agevola notevolmente la mescolanza dei diversi ingredienti fino a ottenere un drink decisamente più cool da veri bartender;
  4. Pestare: alcuni cocktail richiedono il pestaggio degli ingredienti. Per preparare una buona caipiroska, ad esempio, è opportuno che lime e lo zucchero siano pestati insieme;
  5. Girare: anche un atto apparentemente banale come quello del girare velocemente con il barspoon il proprio drink è sicuramente da non sottovalutare, poiché tale gesto incide sul mix finale degli ingredienti utilizzati;
  6. Guarnire: dalla fetta d’arancia allo spicchio di lime, dall’oliva a forme geometriche particolari disegnate con la frutta esotica, perché bere un cocktail coinvolga prima del gusto anche la vista;
  7. Sperimentare: nel preparare un cocktail come un vero bartender non bisogna attenersi alla ricetta in senso stretto, ma si possono anche osare nuovi accostamenti, cercando però di non esagerare con le parti alcoliche; 
  8. Abbinare: sulla base delle proprie caratteristiche ogni cocktail può essere facilmente abbinato non solo ai finger food, ma anche ai primi e i secondi piatti, creando accostamenti o per similitudine o per contrapposizione di sapori;
  9. Brindare: un cocktail preparato e sorseggiato insieme costituisce senza dubbio un pretesto per un brindisi in allegria e una buona modalità di festeggiare una ricorrenza;                                                                          
  10. Condividere: poiché il piacere è maggiore se viene condiviso, allora sorseggiare durante l’aperitivo ciò che si è preparato insieme rende un drink ancora più gradevole.