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Quando si parla di Krill (Euphausia superba) si fa riferimento a diverse specie di creature marine invertebrate appartenenti all'ordine Euphausiacea: si tratta in pratica di crostacei di piccolissime dimensioni che mediamente misurano 65 mm.

Questi piccoli crostacei marini planctonici, la cui durata di vita si aggira intorno ai due anni, vivono in sciami di densità molto variabile: possono ricoprire una superficie di pochi metri quadri oppure raggiungere un'area di diversi chilometri quadrati.

Dove si trova il Krill

Il Krill è presente in tutti gli oceani, in particolare si concentra nelle fredde acque della fascia circumpolare tra il continente antartico e il Fronte Polare.

Le aree di grande abbondanza del Krill si trovano vicino all’East Wind Drift, nel Mare di Scozia, nel Mare di Weddell e al largo della Penisola Antartica, vicino alle Isole Kerguelen e nel Mare di Ross.

Caratteristiche del Krill

I crostacei che compongono il Krill sono dotati di un esoscheletro costituito da tre segmenti, la testa (cephalon), il torace e l'addome.

I primi due segmenti sono fusi assieme nel cefalotorace, che è quasi sempre trasparente e permette di far vedere gli organi interni.

Sulla testa sono presenti occhi compositi, due antenne e, a seconda della specie, alcune paia di arti toracici con pinne filtranti che raccolgono il cibo.

I crostacei del Krill si distinguono dagli altri crostacei per la presenza di branchie esterne facilmente visibili.

Alimentazione del Krill

I crostacei che costituiscono il Krill sono animali erbivori: si nutrono di alghe microscopiche che raschiano dal ghiaccio oppure filtrano dall'acqua.

Il Krill costituisce la principale fonte di nutrimento di animali antartici marini come balene, pesce azzurro e uccelli acquatici.

Foto apertura: Andrea Izzotti-123RF