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Il Coronavirus minaccia anche i gorilla di montagna

Nel cuore dell'Africa il coronavirus minaccia i gorilla di montagna: le autorità di Congo, Ruanda e Uganda chiudono i parchi nazionali.
 

Nel cuore dell'Africa il coronavirus minaccia i gorilla di montagna: le autorità di Congo, Ruanda e Uganda chiudono i parchi nazionali.
 

Sappiamo che i nostri animali domestici non possono trasmetterci il coronavirus ma purtroppo il Covid-19 costituisce una grave minaccia per i gorilla di montagna.

Per questo motivo i famosi parchi della regione dei Grandi Laghi in Africa sono stati chiusi a turisti, ambientalisti e studiosi per evitare di contagiare i grandi primati, difesi dalla celebre Dian Fossey.

Animali imponenti ma vulnerabili

Questi maestosi animali condividono il 98% del nostro DNA e proprio come gli uomini, sono vulnerabili alle malattie polmonari e quindi anche al coronavirus.

I gorilla di montagna sono infatti molto sensibili ai patogeni respiratori umani e soggetti a patologie respiratorie. Quindi c’è la reale possibilità che la pandemia da Covid-19 in corso in tutto il mondo, possa trasformarsi in una nuova causa di mortalità per questi animali a rischio estinzione a causa del bracconaggio.

Chiusura dei parchi che ospitano i gorilla

Per questa ragione Ruanda, Congo e Uganda, che ospitano i grandi parchi nazionali dove vivono complessivamente 1004 esemplari di gorilla di montagna, sono corsi ai ripari chiudendo i parchi fino al 1 giugno.

In particolare a chiudere sono stati il Virunga National Park in Congo e tre parchi nazionali del Ruanda: quello dei Vulcani, di Akagera e quello nella foresta di Nyungwe.

L’Uganda in un primo momento ha deciso di non chiudere formalmente parchi e aree protette, perché nel paese non ci sono più visitatori. In seguito, però, si è deciso di sospendere tutte le attività turistiche nelle zone protette e la ricerca sui primati come misure per contrastare il coronavirus.

Le precauzioni per tutelare i gorilla

Per questi tre paesi dei Grandi Laghi, i gorilla di montagna rappresentano un interesse turistico di fondamentale importanza, che contribuisce al Pil nazionale e dà lavoro a tantissime persone come guide, studiosi e ranger.

I permessi per effettuare un trekking nelle montagne dove vivono i gorilla costano ai turisti tra i 600 e 1.000 dollari.

Di prassi i visitatori devono mantenere una distanza appropriata dai gorilla e devono indossare mascherine per tutelare la salute degli animali.

La regola è quella di mantenersi a una distanza di sicurezza di 7 metri dai gorilla ma nel 98% dei casi questa regola viene violata per il 60% delle volte dagli uomini e per il 40% dei casi dai gorilla stessi.

Foto apertura: Simon Eeman - 123RF