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Come aiutare il Rifugio Italia di Andrea Cisternino

Sono circa 80 i cani arsi vivi nel rogo appiccato da criminali e che ha distrutto il Rifugio Italia di Kiev: vediamo come fare per aiutare. 

Sono circa 80 i cani arsi vivi nel rogo appiccato da criminali e che ha distrutto il Rifugio Italia di Kiev: vediamo come fare per aiutare. 

A metà aprile il rifugio per cani randagi di Andrea Cisternino, in Ucraina, è stato distrutto dalle fiamme appiccate dai dog hunter provocando la morte di circa 80 cani. Solo una ventina di cani è sopravvissuta all’attacco che ha scatenato l’indignazione degli animalisti di tutto il mondo.

L’attacco di Kiev è solo l'ultimo di una lunga guerra che Cisternino combatte da anni contro i dog hunter ucraini che non solo lo hanno ostacolato nel suo lavoro di assistenza ai randagi, ma spesso lo hanno minacciato e malmenato.

I dog hunter sono una triste realtà non solo a Kiev ma in tutta l’Ucraina: i cani randagi vengono uccisi a colpi d'arma da fuoco o avvelenati o addirittura bruciati vivi nei forni

Il fotografo animalista ha iniziato a prodigarsi per i randagi ucraini nel 2012 quando, in occasione dei Campionati Europei di calcio, il governo di Kiev aveva iniziato una caccia selvaggia ai cani di strada uccidendoli con metodi cruenti al solo scopo di ripulire l’immagine del Paese.

Andrea Cisternino adesso necessita dell'aiuto di tutti per proteggere i cani sfuggiti all’incendio appiccato da criminali: ogni contributo, anche piccolo sarà utile alla ricostruzione del Rifugio Italia.

Per chi volesse offrire il proprio sostegno è possibile effettuare donazioni tramite bonifico bancario:
Banca Monte dei Paschi di Siena - Conto intestato a: Andrea Cisternino
Cod. IBAN : IT 02 O 01030 01661 000001396774
Cod. BIC/SWIFT : PASCITM1645
Causale: DONAZIONE BENEFICA I.A.P.L. ONLUS

Per lottare contro la macabra realtà dei dog hunter si può sottoscrivere la petizione, firmiamo.it/proteggiamo-andrea-cisternino-1 sostenendo non solo la ricostruzione del rifugio ma anche chiedendo al Parlamento Europeo e al ministero degli Affari Esteri di tutelare un connazionale che si batte per una causa civile e umanitaria.
 

Credit foto: il rifugio bruciato (fonte www.all4animals.it)