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A Chernobyl tornano lupi e volpi

Trent’anni dopo il disastro nella zona di Chernobyl, intorno all'ex centrale nucleare abbonda la fauna selvatica: sono stati filmati lupi, volpi e cinghiali. 

Trent’anni dopo il disastro nella zona di Chernobyl, intorno all'ex centrale nucleare abbonda la fauna selvatica: sono stati filmati lupi, volpi e cinghiali. 

I territori di Ucraina e Bielorussia colpiti dalle radiazioni di Chernobyl si stanno ripopolando di animali selvatici. Stiamo parlando della cosiddetta "zona di alienazione", ovvero la parte compresa nel raggio di 30 km dal luogo del disastro: in una superficie di circa 2.600 km², gli etologi hanno scoperto che la vita pullula.

Animali selvatici come lupi, volpi e cinghiali che sono tornati a ripopolare queste zone completamente abbandonate dall’uomo.

In particolare, grazie alla telecamere installate e alle macchine fotografiche fisse piazzate da alcuni ricercatori dell'Università americana della Georgia, si sono individuate 14 specie diverse di mammiferi. Tra queste le più frequenti sono state il lupo grigio, la volpe rossa, il cinghiale selvatico e il cane procione.

Specie tenute sotto osservazione, per capire gli effetti delle radiazioni e per calcolare i tassi di sopravvivenza degli animali. Questi animali si concentrano in particolare nelle aree in cui possono trovare ciò di cui hanno bisogno, cioè acqua e cibo.

L'attenzione dei ricercatori si è concentrata soprattutto sui carnivori perché, a causa della loro posizione nella catena alimentare, sono i più esposti a contaminazione, infatti assorbono radiazioni direttamente dall'ambiente attraverso suolo, acqua e aria oltre a ingerire prede che si sono nutrite sul territorio.

Jim Smith, coordinatore dello studio, ritiene che gli animali selvatici a Chernobyl siano probabilmente molti di più di quelli presenti prima dell’incidente.

Ad esempio i lupi sono sette volte più numerosi rispetto alle zone circostanti: ciò è dovuto al fatto che nella zona di esclusione gli insediamenti umani sono spariti e non si pratica né la caccia né l’allevamento.

Il ministro ucraino Vronska di recente ha svelato l’intenzione delle autorità di dichiarare l’area di esclusione una biosfera per lo studio degli animali che diventerebbe la più grande riserva naturale europea.

Foto www.moduscc.it

Tipsby Dea

Studio sulla fauna nella "Zona di esclusione"

Lo studio riguardante la fauna selvatica nella "Zona di esclusione" o di "alienazione" di Chernobyl (Cez) è stato recentemente pubblicato sulla rivista Frontiers of Ecology.