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Cavalluccio marino, perché è a rischio estinzione

Venduto nei wet market asiatici perché considerato un rimedio contro l'impotenza, il cavalluccio marino è a rischio estinzione.

Venduto nei wet market asiatici perché considerato un rimedio contro l'impotenza, il cavalluccio marino è a rischio estinzione.

Il cavalluccio marino o ippocampo è uno dei pesci più insoliti per la forma, che ricorda quella di un piccolo cavallo, e per le abitudini riproduttive.

Questo genere di pesci della famiglia Syngnathidae comprende 54 specie di pesci d'acqua salata purtroppo considerate a rischio estinzione dalla Convention on International Trade of Endangered Species (CITES).

Il cavalluccio marino venduto come afrodisiaco 

In Cina il cavalluccio di mare viene catturato e venduto come rimedio all’impotenza: gli esemplari, essiccati e imbustati, si possono anche comprare in negozi che li vendono in barattoli o nei wet market.

La specie più ricercata è quella dell’Hippocampus capensis, endemica del sud Africa: ogni anno la medicina cinese ne utilizza oltre 35 milioni come afrodisiaco, anche se non esiste alcuna evidenza scientifica della loro efficacia.

Il parto del cavalluccio marino 

Non c’è un motivo particolare per cui l’ippocampo o cavalluccio marino viene venduto come afrodisiaco: probabilmente questa credenza si ricollega al fatto che gli esemplari maschili espellono gli avanotti, realizzando così il raro caso di gravidanza maschile.

La femmina infatti depone le uova nella tasca ventrale del maschio, che funge da incubatore durante tutta la gestazione, che può durare dai 10 ai 28 giorni.

Il cavalluccio marino e l’industria alimentare cinese

I cavallucci marini sono però anche molto richiesti dal mercato della ristorazione asiatica perché vengono impiegati nella produzione di un particolare liquore.

Dopo essere stato catturato, questo delicato animale marino, viene infatti inserito in una bottiglia dove viene lasciato a macerare nell’alcool.

Il cavalluccio marino e la pesca 

Il cavalluccio marino vive nelle acque di tutto il mondo tranne che in quelle glaciali, soprattutto in prossimità delle coste, fino a un massimo di 20 m di profondità, prediligendo fondi sabbiosi e ricchi di alghe, al cui fusto si attacca con la coda prensile.

Purtroppo questo animale marino, a causa dell’inquinamento, del contrabbando e della pesca accidentale risulta essere in pericolo di estinzione.

La pesca accidentale: un rischio per le famiglie di cavallucci marini

La mortalità dei cavallucci marini è piuttosto elevata perché spesso rimangono vittime della pesca accidentale a strascico che viene attuata per catturare pesci demersali, ovvero dei pesci che vivono sui fondali.

La pesca a strascico è uno dei metodi di pesca più diffusi al mondo, ma è anche uno dei più dannosi perché causa la distruzione, spesso irreversibile, dei fondali e della biodiversità marina.

Foto: Parinya Agsararattananont - 123rf.com