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Come assistere le tartarughe durante e dopo la nascita

Le vostre nuove tartarughe stanno per uscire dall’uovo? Niente panico! Scopri come assistere le piccole tartarughe durante e dopo la nascita

Le vostre nuove tartarughe stanno per uscire dall’uovo? Niente panico! Scopri come assistere le piccole tartarughe durante e dopo la nascita

Nella guide precedenti abbiamo visto come seguire la nascita delle tartarughe dalla deposizione delle uova da parte della madre al momento della schiusa. In particolare abbiamo visto che cosa dovremmo osservare se tutto andasse come di norma e successivamente come intervenire per modificare i tempi di incubazione o la distribuzione dei due sessi nella nidiata.

Adesso vediamo invece come assistere i piccoli nella parte per loro più difficile: il momento dell’uscita dall’uovo e i giorni immediatamente successivi.

Un aiuto per uscire dall’uovo

Le piccole tartarughe di solito se la cavano benissimo da sole a rompere l’uovo e a uscire.

Ma se uno o più uova non si rompono entro il range 50-100 giorni non cercate di aprirle voi, vista anche la variabilità dei tempi di schiusa: nella peggiore delle ipotesi (il piccolo non è vitale) non potreste fare comunque molto. Ma se fosse vitale e stesse aspettando solo il “suo” momento per usare il dente del guscio e uscire, potreste perderlo.

Il vostro intervento può essere provvidenziale, invece, quando si vede che superato il terzo giorno dalla rottura dell’uovo uno o più piccoli ancora faticano a fare gli ultimi sforzi per uscire, oppure, quando attraverso il foro si nota il liquido presente all'interno dell'uovo cominciare a solidificarsi. In questi due casi, e solo in questi, si può cercare di aiutarle. Basta togliere delicatamente i pezzetti di guscio per aprirgli la strada.

Cosa fare dopo la nascita

Le tartarughine sono  perfettamente autonome per tutte le loro funzioni quando escono dall’uovo. Quindi se i vostri nuovi nati sono sani non dovreste aver molto da fare.

  1. Appena escono dall’uovo mettete ciascuna tartarughina nel suo terrario o acquaterrario, a seconda che la vostra nidiata appartenga a una specie terrestre o acquatica.
  2. Anche l’alimentazione dei neonati non sarà un vostro problema per un po’. Di solito infatti le tartarughine cominciano ad alimentarsi alcuni giorni dopo dalla nascita. A volte anche dopo una settimana. Durante questo periodo consumano le riserve nutrizionali immagazzinate nel tuorlo dell’uovo. In linea teorica queste potrebbero bastare anche per 15 giorni. In pratica però le tartarughe non arrivano mai a esaurire completamente le riserve, se non sono costrette dalla mancanza di cibo nell’ambiente.
  3. Trascorso qualche giorno dalla nascita iniziate a dar loro un po’ di cibo. Potete usare quello che davate ai genitori: le tartarughe non richiedono svezzamento. Ricordatevi però che le tartarughe d’acqua sono tendenzialmente carnivore da piccole e solo crescendo si spostano progressivamente verso una dieta vegetariana. Integrate i loro pasti con alimenti proteici (vedi DeA TIPS).
  4. Quando l'alimentazione sarà ripresa regolarmente potete pensare a godervi le vostre nuove amiche oppure trovar loro una nuova famiglia adottiva.

Photo credits © nicolas - Fotolia.com

Tipsby Dea

Trovagli una nuova famiglia!

Le tartarughe d'acqua sono carnivore strette appena nate: date loro alimenti proteici come gamberetti o carne trita cruda. Mano a mano che cresceranno introducete quantità crescenti di verdure e riducete quelle di carne.