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Mangia come una Regina: i segreti del cuoco di Elisabetta II

Darren MacGrady ha servito Lilibet e la Royal Family dal 1982 al 1993. Ecco quali erano i piatti preferiti e le abitudini alimentari dell'ex sovrana britannica.

Darren MacGrady ha servito Lilibet e la Royal Family dal 1982 al 1993. Ecco quali erano i piatti preferiti e le abitudini alimentari dell'ex sovrana britannica.

Durante la terza stagione di The Crown abbiamo visto spesso la Regina Elisabetta impegnata a fare colazione con suo marito o a consumare un pranzo leggero con i familiari o, ancora, cene ufficiali per ricorrenze eccezionali come il suo 25esimo anniversario di nozze. Ben lontana dai fasti del Re Sole o di Maria Antonietta e le sue brioche, Lilibet si mostra parsimoniosa anche in cucina, seppur con le sue debolezze.

Mentre la Regina Madre ci ha insegnato il valore di una regolare dieta alcolica (per lo più a base di gin), Elisabetta II abbina il motto "less is more" a un'incredibile voglia di scones e cioccolato. A raccontarlo alla Bbc è l'ex chef reale Darren McGrady, in servizio per la famiglia reale dal 1982 al 1993.

Ecco come e cosa mangiava la Regina Elisabetta.

La colazione

Come noi comuni mortali, anche la Regina Elisabetta ha sempre iniziato la sua giornata con latte e cereali, «se è a Londra, a palazzo», specifica McGrady.

Il pranzo

Per pranzo, il menu variava a seconda della compagnia a tavola. Se era da sola, Elisabetta II non mangiava mai carboidrati, patate, pasta o riso. «Preferiva pesce grigliano o pollo con insalata e verdure», ricorda l'ex chef reale.

Il tè del pomeriggio

Se finora vi sembra che Lilibet avesse un'alimentazione degna di una fashion influencer, preparatevi a cambiare opinione. Durante il tè del pomeriggio, oltre a un preciso e sontuoso rituale, la Regina compiva alcuni peccati di gola.

Un tè del pomeriggio a palazzo prevede: «scones, due tipi di torta - una grande, magari una chocolate cake o una sponge cake miele e panna, e una piccola, magari una tartellette ai lamponi o un chocolate éclair - e poi due tipi di sandwich», aggiunge McGrady.

La cena

Dopo questo ricco menu la cosa più naturale per tutti sarebbe saltare la cena o almeno consumare qualcosa di leggero. La Regina Elisabetta tendeva a replicare la scelta fatta per pranzo - qualcosa di leggero - ma sempre e solo è da sola. «Se c'è qualcun altro, ci sarà ovviamente un pasto di tre portate», aggiunge McGrady.

Come funziona la cucina reale

Anche (e soprattutto) in una cucina reale la parola d'ordine resta organizzazione. C'è un menu book reale, da cui si scelgono le ricette per preparare una lista di piatti che coprono i tre pasti della giornata. «A sinistra, in alto ci sarà il pranzo con il tè del pomeriggio al fondo della pagina, e nella parte destra del menu ci sarà la cena», spiega McGrady.

La Regina poteva scegliere tra due piatti per ogni portata, cancellando quello che non vuole. Se è a cena fuori, l'intero pasto viene cancellato con una linea tracciata in diagonale su tutta la pagina. «Se invita degli amici, scriverà "più due" o "più tre"», ricorda lo chef.

I piatti preferiti di Lilibet

Anche Elisabetta II andava matta per l'orto fai da te. E il suo piatto preferito durante il periodo di permanenza di McGrady è nato proprio dalle delizie coltivate a Balmoral. «Qui la Regina ha il giardino più bello dove si coltivano frutta e verdura - ricorda il cuoco - Per me lavorare in quella cucina, facendo marmellata con fragoline di bosco e gelatine al lampone... Potevamo fare abbastanza marmellata con le bacche per farla durare un intero anno».

Uno dei piatti preferiti della regina era la Gaelic Steak preparata con carne di cervo e crema di funghi. «Abbiamo preso qualche pastinaca dal giardino, aggiungendole alla crema con altri tuberi - ricorda McGrady - Questo, per noi chef, era molto divertente. Per la Regina era un lusso, avere tutti gli ingredienti provenienti dal suo giardino. E a lei piaceva moltissimo far sapere ai propri ospiti che il salmone era stato catturato dalla Regina Madre!».

Il vero tallone d'Achille gastronomico della Regina Elisabetta era il cioccolato, sempre presente nei menu proposti alla regina. «Chocolate perfection pie è uno dei suoi piatti preferiti. È una torta fatta di strati di crema alla cannella e cioccolato con una pasta di zucchero croccante in cima», ricorda McGrady.

Foto: Ruth Black - 123rf.com

Poi c'è la mousse al cioccolato, ma il cibo degli dei viene usato anche come ingrediente in ricette salate, abbinato ad esempio alla carne di cervo con una riduzione di vino rosso.

L'odiato ingrediente

«L'unica cosa da tenere lontana dalla regina era l'aglio... Se stava mangiando da sola o con ospiti, non mettevamo mai aglio nel pasto, ma se a tavola c'era il Principe Filippo da solo, l'aglio veniva usato», ricorda lo chef.

Il menu delle feste

Darren McGrady ci svela anche il menu delle feste in casa Mountbatten-Windsor. Innanzitutto, si inizia con una bella colazione, tanto i regali li hanno aperti il giorno prima, durante la vigilia, quindi c'è tutto il tempo per mangiare. Dopo la colazione si va a messa e poi si torna per pranzo. Qui, ad attenderli, c'è un bel tacchino arrosto con relativi contorni.

Foto: lightfieldstudios - 123rf.com

«Di solito è qualcosa fatto in casa con ripieno di salvia e cipolla. I cavoletti di Brussels con bacon e castagne, a volte carote e pastinache - varia di anno in anno - mashed potatoes e patate arrosto, sugo fatto in casa, e poi Christmas pudding con salsa al brandy», svela McGrady. Ma senza moneta a sorpresa all'interno, come vuole la tradizione. Pare che da quando la Regina Madre si sia quasi strozzata con una spina di pesce, gli chef abbiano smesso di lasciare corpi estranei nei cibi.

Poi, durante l'immancabile afternoon tea, ci sarà sempre un chocolate Yule log, «una torta di natale fatta dagli chef di cucina abbinata a una selezione di pasticcini al cioccolato». Il cioccolato non manca nemmeno nel giorno del compleanno della Regina. In quest'occasione si prepara una sponge cake con una ganache al cioccolato. «La ricetta di questo dolce fu creata da uno chef conosciuto con il nome di Gabriel Tschumi, al servizio della Regina Vittoria». E, siccome nulla va perduto tra i corridoi della Royal Family, questa ricetta è ancora viva e vegeta ai giorni nostri.