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Stop alle microsfere o continueremo a mangiare pesce e plastica

La ricerca di Greenpeace “La plastica nel piatto, dal pesce ai frutti di mare" mostra i gravi effetti di queste sostanze sulle creature marine. 

La ricerca di Greenpeace “La plastica nel piatto, dal pesce ai frutti di mare" mostra i gravi effetti di queste sostanze sulle creature marine. 

Ogni anno arrivano in mare circa 8 milioni di tonnellate di plastica: si tratta di microsfere e di frammenti dovuti alla degradazione di altri rifiuti come gli imballaggi. Purtroppo gli organismi marini ingeriscono sempre più plastica che, risalendo per la catena alimentare, può arrivare fino alle nostre tavole.

E’ quanto sostiene senza troppi giri di parole il nuovo rapporto di Greenpeace “La plastica nel piatto, dal pesce ai frutti di mare" che raggruppa i più recenti studi scientifici sulle microplastiche e le microsfere e sul loro impatto sul mare e sugli esseri viventi che lo popolano.

Il problema dell’inquinamento dei frammenti di plastica negli oceani è noto da tempo, ma ciò che allarma è la sua crescita esponenziale

A preoccupare non è solo il fenomeno degli oggetti di plastica che si frammentano in mare fino a diventare microplastica, ma anche il fenomeno delle microsfere, ovvero delle minuscole sfere di plastica prodotte appositamente per cosmetici e altri prodotti per l'igiene personale.

Recentemente Greenpeace Est Asia ha osservato le politiche ambientali di trenta imprese del settore dei cosmetici e altri prodotti domestici e ha rilevato che nessuna di queste aziende ha piani efficaci per l'eliminazione tempestiva delle microsfere.

Sono allarmanti le indicazioni di Greenpeace sugli impatti delle microplastiche sugli organismi marini, pesci, crostacei, e molluschi in primis, che finiscono poi nei nostri piatti: gli effetti sulla salute umana sono ancora troppo poco studiati ma c’è comunque da rimanere in allerta.

Ecco perché Greenpeace Italia chiede al Parlamento di bandire al più presto la produzione e l’uso di microsfere di plastica nel nostro Paese: a tal proposito è stata già presentata una proposta di legge su iniziativa dell'associazione Marevivo che potrebbe essere approvata rapidamente.

Foto © Nikokvfrmoto - Fotolia.com